Andrea Pirlo risponde alle domande dei colleghi di Raisport:
Primo trofeo da tecnico. Qual è la prima sensazione?
“Grande gioia, alzare il primo trofeo da allenatore è qualcosa di diverso, ancora più che da giocatore, perchè sei al comando di una squadra così importante, di una società storica, quindi è ancora più bello. Difficile vedere finali belle, era importante vincere soprattutto dopo la sconfitta con l’Inter. Dovevamo mostrare il nostro orgoglio, quando vai in campo così fa piacere”.
Vince col suo amico Gattuso
“Facciamo un lavoro diverso, siamo due allenatori. Sono contento di quel che faccio: mi spiace per lui ma porto a casa la vittoria”.
Che vittoria è?
“Non siamo quelli visti contro l’Inter, volevamo dimostrarlo. Quando entri in campo così, è più facile portare a casa la vittoria”.
Cuadrado è stato uomo in più per questa Juventus
“Fortunatamente è stato asintomatico in questi giorni, ha lavorato bene a casa. Pensavamo durasse di meno ma ha tenuto fino al 95′. C’è da fargli i complimenti: si è allenato da solo e ha giocato in questo modo”.
Si è visto di più Arthur, al centro del gioco
“Ha giocato quando è stato bene, ha avuto un inizio difficile, veniva dall’inattività col Barcellona. Non si era più allenato con la squadra, poi si è ambientato. Ha avuto una botta tremenda con l’Atalanta, ora sta bene. Con l’Inter non era disponibile, ora ha dimostrato il suo valore. Ha giocato più decentrato per dar spazio a Bentancur in costruzione ma ci dà qualità e possesso, ce lo teniamo stretto”.
È questa la Juventus che porterà avanti?
“Stiamo cercando di portare avanti questo gioco, di domenica in domenica alcuni mancano per infortunio o per la pandemia. Non è facile mandare in campo gli stess i ma il gruppo mi segue dal primo giorno. Dopo la gara con l’Inter non ci meritavamo tutte queste critiche”.
Che ne pensa di Mandzukic al Milan?
“Penso abbiano fatto un affare. Hanno preso un giocatore con caratteristiche definite, può far bene al Milan”.
Ha da rispondere a chi la etichetta come Maestro una volta e come principiante l’altra?
“E’ facile portarti su e poi giù in un secondo. Ho avuto una carriera lunga, fatta anche di alti e bassi, io lavoro ogni giorno: ho una squadra forte, una società solida e lavoro con le cose che ho in testa”.
Pensa sempre di dare fastidio?
“Quando dal niente alleni la Juventus è normale, i risultati parleranno per me e per la squadra”.
Giovane maestro, allora?
“Fra un po’ di anni potremo dirlo…”.