Ciao José, caro amico mio, come stai? Sono passati oramai 5 mesi da quando indossasti l’azzurro per l’ultima volta. Domenica torni a trovarci, ma tante cose sono cambiate. Sai, ora lo stadio non si chiama più “San Paolo” ma “Diego Armando Maradona” e purtroppo tu ne conosci il motivo. So che a Firenze le cose procedono con alterne fortune, che i tifosi gigliati non hanno ancora imparato ad apprezzarti, ma loro non ti conoscono come ti conosco io. Che ne sanno loro del “taglio Callejon”, eppure quante volte ne hanno subito gli effetti, per non parlare di quel tuo movimento simil pendolino sulla fascia. Ed i corner te li fanno battere? Che sciocchi che sono, se solo vedessero quello che hai battuto in casa della juve in quel lontano 22 Aprile, ma tu per il momento non dirgli niente. Insomma, domenica saremo nemici sportivi per 90 minuti, sarà una sofferenza per tutti noi, in particolar modo per il capitano che avrà difficoltà a non pennellarti un lancio come ai vecchi tempi. Ma lo sport è anche questo, quindi che vinca il migliore. Però io vorrei esprimere un desiderio, forse non proprio popolare ma tanto resta tra noi, anzi te lo dico sotto voce così nessuno mi sente. Niente, mi farebbe piacere che, a pandemia finita tu tornassi a giocare da avversario in un “Maradona” gremito, e sul 5-0 per il Napoli (la maglia prima di tutto) vorrei tu segnassi un gol, con relativa esultanza da parte di tutto lo stadio, che incitato dallo speaker urlerà a gran voce il tuo nome per l’ultima volta, come tributo a tutto ciò che hai fatto in maglia azzurra. Lo so, è un qualcosa di irrealizzabile, però io sono un romantico del pallone e mi piace sognare. Ciao amico mio, sarà bello riabbracciarti!
Salvatore Migliara