In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Ivan Zazzaroni direttore de Il Corriere dello Sport: “Esonero Gattuso se fallisce con La Fiorentina? Addirittura siamo a questo punto (ride ndr) Io mi riferisco semplicemente a quello che ho visto. Io non vedo risolti i problemi che c’erano con Ancelotti, ma quando la squadra arriva venti volte al tiro e tira male non è colpa dell’allenatore. La struttura di gioco c’è. Il problema è dei giocatori e quindi se vogliamo di scelte sbagliate su un piano mercantile, ma anche lì giustifico. Non è facile portare a Napoli alcuni giocatori, per mille ragioni, non per la città di Napoli. Perdonatemi, ma quante volte l’abbiamo vista una partita così da parte del Napoli negli ultimi anni?! Io non voglio entrare nelle scelte societarie, ma mi spiegate perché Milik deve stare fuori e non può rinnovare? Ci sono anche scelte societarie discutibili. Questa società negli anni ha portato grandi attaccanti. A questa squadra manca il goleador che te la butta dentro. Osimhen? Sicuramente è un’assenza importantissima ed è l’unico che dà profondità, ma lì davanti ci sono troppi errori e quando gli altri hanno la possibilità ti fai trovare col sedere scoperto. Abbiamo visto queste partite troppe volte. Osimhen è tatticamente una grande punta, ma mancano i gol di Mertens, manca un grande centravanti. Non dico Ronaldo, ma un giocatore che abbia facilità ad andare in rete non ce l’hai. Hai tanti attaccanti, ma la profondità non puoi ottenerla con Insigne che gioca sullo scambio o con Politano. Quando c’erano Higuain e Cavani, c’era un Napoli più competitivo. Oggi giocatori come loro non ci sono, c’è un’involuzione di Fabian Ruiz, ma manca anche altro. Il Napoli rischia la Champions? È troppo presto. La sconfitta di ieri e le quattro sconfitte interne fanno male, ma è ancora presto. Napoli squadra affidabile? Per i risultati no. Tu dici (riferito ad Umberto Chiariello ndr) che la rosa del Napoli è superiore a quella del Milan, però Donnarumma non ce l’hai, Ibra non ce l’hai, Theo non ce l’hai, Kessie non ce l’hai… Leoao o Oshimhen? Per me è più forte Leao”.
In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Giancarlo Padovan, giornalista: “Il momento del Napoli è particolare. Dire difficile forse no, ma i risultati dicono altro rispetto alle prestazioni. Secondo me è un problema mentale, psicologico, di connessione con la partita. Ieri ne ho sentite di tutte i colori: una ad esempio è quella di aver rinunciato a Petagna nel primo tempo e dargli un turno di riposo. Lui vuole il veleno sotto porta dai suoi giocatori ed è vero, ma devi trasmettergli questa esigenza. Per ora questo messaggio non passa. Io credo che il giudizio sull’allenatore non sia svincolato da quello sui calciatori. Calciatori e allenatore sono sulla stessa barca. Non si possono scindere le responsabilità dei giocatori da quelle del tecnico. È un momento particolare. A Cagliari la squadra ha giocato in maniera ottima e ha vinto, ieri ha giocato bene ma non ha segnato. Non segnare è una colpa. Più colpa dei giocatori o dell’allenatore? È un problema strutturale. Ieri per una scelta strana i gol non sono arrivati: Lozano prima punta si è visto che pativa. Petagna non stava bene fisicamente? Forse si è un po’ trascinato, ma se un giocatore non può giocare, non lo metti. Poi certe cose per dirle bisogna saperle e io non le so. Gattuso? Gattuso è uno degli allenatori più autocritici che io conosca. Spesso si dà responsabilità che non ha. Se lui avesse sbagliato lo avrebbe detto. Ha voluto fare turn over ed è vero. Sinceramente il turn over lo fai con lo Spezia e non con l’Inter. Una squadra non deve andare nel pallone? Vero ma bisogna capire chi è andato nel pallone se lui o la squadra. Se la squadra va nel pallone la responsabilità è certamente dell’allenatore, perché gli strumenti deve darli l’allenatore. Poi certamente non basta dire in conferenza stampa che hai tirato 25 volte, ma il calcio è un gioco in cui è previsto il gol e se non lo fai, hai colpa. Poi dopo ci sono stati dei fatti contingenti: il rigore che forse non era rigore. Quelle cose sfuggono alla previsione”.
In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Ciccio Marolda, giornalista: “L’ultima partita mi ha lasciato sconcertato. Non riesco a capire perché ci sia una correlazione bassissima tra prestazione e risultato del Napoli. Ho interpretato esperti e non mi hanno saputo dare una risposta. Io non sono gattusiano, ma a Gattuso do responsabilità che prescindono da questa partita. Non capisco perché questa squadra non abbia ancora un assetto, una formazione base. Io non vedo un ragionamento organico su questo Napoli, mentre altre squadre lo stanno facendo o lo hanno già fatto. Il Napoli ha perso l’occasione di recuperare tre punti sul Milan, sull’Inter e di consolidare la zona Champions. Questa potrebbe essere una sconfitta che potrebbe avere conseguenze, speriamo che non accada. Napoli senza identità? Sono d’accordo. Il Napoli non ha un’identità precisa. Dopo il successo del Cagliari sembrava fossero cambiate le cose. Dissi che volevo aspettare altre partite. Quella partita il Napoli la giocò bene, ma diciamo la verità, ma la consegnò l’allenatore del Cagliari, mettendo un giocatore sulla destra per la prima volta. Esonero di Gattuso? Io in questo momento non sarei d’accordo. Cambiare a metà stagione non so che effetti potrebbero esserci. Sicuramente bisogna andare avanti con lui, ma c’è un discorso di contratto in atto col Napoli. Gattuso chiede obiettivi al Napoli, ma Gattuso dovrebbe aggiungere cosa può dare lui al Napoli”.