Maietta (Collegio Garanzia): “La sentenza non mina la prosecuzione dei campionati: vi spiego perché”
In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Angelo Maietta, membro della I sezione del Collegio di Garanzia dello Sport: “Il collegio ha ravvisato qualche violazione di legge nella filiera della revisione, sta di fatto che qualsiasi fosse stata la sentenza delle sezioni unite – al di là della partigianeria calcistica – sarebbe stata giusta. Il presidente Frattini è una persona alla quale affiderei qualsiasi tipo di decisione, tutto ciò che si fa all’interno del collegio di garanzia è fatto con imparzialità, trasparenza ed un’analisi che prescinde da qualsiasi tipo condizionamento ed ausilio che possa intervenire. Ci tengo a ribadirlo perché ieri ho sentito cose che non mi sono piaciute, la Procura generale non è altro che una parte del giudizio, noi li abbiamo di fronte, non al nostro fianco. Loro tutelano il diritto pubblico sportivo, tante volte è capitato che le strade di Procura e collegio si separassero: lo dico per amore di verità, siamo un’organizzazione a parte, non passacarte della Procura. Per quanto ho letto e sentito, non è stato il collegio a bacchettare, ma la Procura Federale ha stabilito che la Corte d’Appello si è spinta oltre, facendo il passo più lungo della gamba. Tra loro possono dirselo, insultarsi, ma a noi non interessa. A mio vedere, la Corte d’Appello ha messo dichiarazioni che tecnicamente mi lasciano basito. Dovremmo astenerci da certe colorature semantiche. Aggiungo che, il codice tende ad escludere frasi colorite, quindi se sono state riportate, verranno prese le dovute misure ed ognuno risponde per il modo di agire che ha. Entità di forza maggiore? Vorrei fare una precisazione. Non c’è mai una cosa evidente nei processi, ci sono sempre casi che vanno valutati di volta in volta. Io stesso ho deciso una sentenza del Trapani, dove si invocava una forza maggiore ed in quel caso non è stata riconosciuta. Tutto ciò che sembra scontato, non lo è: bisogna sempre analizzare e capire caso per caso. Ci sono tre gradi di giudizio appositamente, per giustizia ordinaria e sportiva. Gli eventi imprevedibili, incerti, straordinari che configurano la forza maggiore, potrei anche dire che non si ravvisa, questo per dire che sono anche i momenti storici che inclinano le cose. Ogni tipo di condizione e decisione ha un suo perché, ben venga che ci sono giudici di altissimo profilo che hanno saputo cogliere le giuste ragioni ed argomentazioni. Minare la continuazione dei campionati? Assolutamente no. Ogni sentenza costituisce un precedente, ma non bisogna andare a vedere che si parla di Covid, si potrebbe parlare anche di altro. Non bisogna però dare per scontato che tutti i futuri casi siano uguali, ogni volta bisogna vedere nello specifico. Con ieri abbiamo messo a punto una cosa, ben chiara: l’ordinamento sportivo italiano è autonomo”