Ventura: “Napoli? Arrivai troppo presto ma sono orgoglioso di aver partecipato alla ricostruzione”
A Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Gian Piero Ventura, allenatore.
“Conte si è ispirato a me per il Bari? Se lo dice, sarà vero. Il mio Torino è molto diverso da quello attuale. Ricostruimmo tutto con i giovani, questa è una squadra con valori assolutamente superiori. Secondo me avrebbe potuto giocare per delle posizioni importanti, poi purtroppo ci sono le annate che nascono male. I valori all’interno del Torino ci sono tutti però. Ci sono Belotti, Zaza, Verdi, Ansaldi, Izzo, Sirigu: sono giocatori di grandissimo spessore.
Napoli? Non guardiamo l’ultima partita, credo che sia molto diverso dal Napoli che ha battuto l’Atalanta. Però c’erano Mertens, Insigne e Osimhen. Evidentemente anche questo momento è particolare, forse la partita di ieri è stata la peggiore della squadra in campionato ma ci può stare, l’annata è particolare per tutti. Ci si allena poco, gli infortuni e il COVID-19 incidono e si gioca ogni 3 giorni, si deve restare sul pezzo. Ogni tanto il calo ci può stare. Due domeniche fa guardavo la classifica e pensavo che senza la penalizzazione e giocando poteva essere primo. La squadra ha valori assoluti.
Campionato equilibrato? Sì, totalmente diverso da tutti gli altri. Ora si gioca ogni 3 giorni, chi è partito con lo stesso allenatore è partito avvantaggiato. Finalmente però non c’è la certezza che una squadra vinca sicuramente, quindi è più affascinante. La Roma fa tanti gol a Sassuolo e Torino e poi viene distrutta dall’Atalanta che era in un periodo buono ma non buonissimo. Non c’è nessuna certezza di fare risultato. Il Milan è primo in classifica ma pochi giorni fa perdeva in casa del Genoa e stava perdendo in casa contro il Verona.
Offerte per panchine? In 35 anni è la prima volta che sono in attesa. Dentro mi è rimasta una voglia di calcio e di rivincita. Chi ha giocato ad alti livelli deve mettersi nei panni dei giocatori e non il contrario. Bisogna avere l’umità di calarsi in certe realtà. Sacchi e Sarri non hanno fatto i calciatori ad alto livello eppure hanno fatto qualcosina. Le idee non hanno età, dipende da cosa sei in grado di produrre.
Rimpianto di essere arrivato al Napoli troppo presto? Assolutamente sì, era qualcosa di irripetibile e mi auguro che sia così. D’altra parte sono orgoglioso di aver iniziato la ricostruzione del Napoli attuale, mettendo una piccola pietra. De Laurentiis? L’ho visto purtroppo l’ultima volta a un funerale, certamente gli farò gli auguri di buone feste. Tutte le persone con cui ho lavorato mi restano nel cuore”.