Riflettori accesi, non solo metaforicamente, su una sfida che non si gioca alla luce del sole dal secolo scorso e non poteva certo fare eccezione l’ultimo incontro, giocato il 29 luglio 2020, che ha visto la vittoria dei padroni di casa per 2-0. Penultima giornata con il Napoli a non aver più nulla da chiedere a differenza dei nerazzurri in corsa per il titolo poi sfumato per un solo punto. Azzurri però non certo in vacanza e pur sotto dall’11°, rete di D’Ambrosio, si rendono pericolosi con Insigne ed Elmas (la sua serpentina avrebbe meritato miglior fortuna) ed impegnando Handanovic con Zielinski e Politano. L’Inter punge con Brozovic prima di trovare il 2-0, nella ripresa, con un gran tiro di Lautaro. Da una palla persa da Lozano, poi, c’è il lancio di Lukaku per Barella che in fuga si allunga la palla favorendo l’uscita di Meret e fallendo l’occasione del 3-0.
Ben diversa l’atmosfera il 26 dicembre 2018: sfida che suscitò un mare di polemiche per l’espulsione di Koulibaly fino a quel momento uno dei migliori in campo. Allora lo stadio pieno prese di mira il roccioso difensore con buu razzisti; KK, visibilmente scosso, applaudì il cartellino giallo di Mazzoleni per un fallo su Politano guadagnandosi quello rosso. La sua uscita pesò non poco, l’Inter vinse 1-0 con gol di Lautaro in pieno recupero; un paio di minuti prima, ci fu il salvataggio sulla linea di Asamoah su tiro di Zielinski e, ancora prima, il salvataggio sulla linea di Koulibaly su Icardi con Handanovic che si guadagnò pure lui la pagnotta contro Insigne e Callejon.
L’11 marzo 2018 finisce 0-0, un palo di Skriniar e Napoli più volte pericoloso con Insigne, Callejon il 30 aprile 2017 siglò al 43° (0-1) l’ultimo successo azzurro nella Scala del calcio.
Un anno prima, il 17 aprile 2016, l’Inter s’impose per 2-0 con entrambe le reti nel primo tempo: Icardi, scattato sul filo del fuorigioco, ed il raddoppio di Brozovic con un pallonetto. Napoli pericoloso dalla distanza con Hamsik, Allan e Callejòn ma un salvataggio sulla linea di Koulibaly evita la terza capitolazione.
Nell’Ottobre 2014 finì 2-2 una gara ancora 0-0 al 79°. Poche emozioni prima delle reti di Callejòn e Guarin al 79° e 82°. Napoli avanti al 90° con un diagonale di Callejon, ma l’Inter non si diede per vinta ed un minuto dopo un imperioso stacco di testa di Hernanes siglò il definitivo 2-2. Il 27 aprile 2014 la gara si chiuse a reti inviolate
Napoli corsaro a San Siro il 2 ottobre 2011, un rotondo 0-3 seguito però da una scia di polemiche per il contestatissimo arbitraggio di Rocchi. Reti di Campagnaro, lestissimo a ribattere in rete un rigore respinto di Hamsik, Ranieri fu espulso per proteste, raddoppio di Maggio e tris firmato da Hamsik su perfetto passaggio smarcante di Lavezzi. Per un altro successo del Napoli a San Siro bisogna tornare all’11 dicembre 1994: un 2-0 determinato da un autogol di Jonk ed una rete del brasiliano Cruz.
Un Cruz argentino, “El Jardinero”, segnò una doppietta prima della rete della bandiera di Sosa; 7 ottobre 2007, 2-1, il primo Inter-Napoli dell’era De Laurentiis.
Ancora 2-1 il 30 novembre 2008, Cordoba, Muntari, Lavezzi. Il 9 dicembre 2012, un altro 2-1 firmato da Guarin, raddoppio di Milito e 2-1 di Cavani.
Il 23 settembre 2009 l’Inter del Triplete affondò un Napoli a dir poco imbarazzante: tutte nel primo tempo le marcature e dopo cinque minuti Inter già avanti 2-0: Eto’o, Milito, Lucio per il 3-0, Lavezzi 3-1. Azzurri ancora sconfitti l’11 gennaio 2011 subendo ancora gol nei primissimi minuti; Thiago Motta al 3°, pareggio di Pazienza, Cambiasso riportò avanti i padroni di casa prima del definitivo 3-1 di Thiago Motta.
Il Napoli capitanato da Maradona non sbancò mai San Siro; da segnalare l’1-1 del 10 novembre 1985, in rete proprio l’argentino e l’irlandese Brady, quindi il 2-1 del 21 maggio 1989 con cui l’Inter dei record vinse matematicamente il campionato alla quintultima giornata: Napoli in vantaggio con una bomba di Careca poi, nella ripresa, un tiro di Berti fu deviato e reso imparabile da Fusi prima della punizione di Matthaeus che fece esplodere San Siro. L’anno dopo stessa storia, anche se lo scudetto fu del Napoli: azione da manuale di Careca, fatta fuori la difesa nerazzurra e diagonale imprendibile per Zenga. Secondo tempo e all’Inter bastarono meno di dieci minuti per confezionare la vittoria: al 49° cross di Matthaeus e autogol di Ferrara, al 53° Klinsmann di testa batté Giuliani e al 58° Bianchi corresse in rete una respinta del compianto estremo difensore su un tiro di Klinsmann.
Antonio Gagliardi