Con il pari di ieri sera per 1 a 1, contro la Real Sociedad, il Napoli ha centrato l’obiettivo di passare il girone eliminatorio di Europa League, approdando ai sedicesimi di finale di febbraio. Per giunta si è aggiudicato anche il primato in classifica, il che consentirà di giocare la prima in trasferta contro una formazione non di primo piano, almeno sulla carta. Tuttavia, nella partita inaugurale nello stadio intitolato ufficialmente a Maradona, gli azzurri non hanno affatto brillato, ostentando una certa soggezione nei confronti dell’avversario ed una mentalità ancora non da grande squadra che scende in campo con la rabbia in corpo e con il solo fine di vincere la gara. Quello visto all’opera con la Real Sociedad ha pensato solo ed esclusivamente a non perdere, subendo in larga parte il pressing e la determinazione degli spagnoli che, sul finale di gara, hanno acciuffato meritatamente il pareggio e la qualificazione. L’approccio alla partita, per l’ennesima volta, non è stato dei più felici, l’inizio infatti è stato quasi disastroso e solo la fortuna ha dato una mano alla formazione di Gatuso; un’autentica sofferenza, Ospina si è salvato prima da solo su William José, poi Portu, con il portiere fuori causa, a pochi passi dalla porta, ha mandato fuori, quando era molto più difficile sbagliare. La nota lieta di ieri è stata il quasi completo recupero di Zielinsky, tra i migliori, e non solo per il gol del vantaggio. Come dicevo il Napoli ha pensato solo al risultato e come spesso dicono tutti, è quello più importante a prescindere. Allora bene così, sperando che Gattuso, una volta per tutte, dia un’impronta da grande squadra a questi ragazzi.
EDITORIALE: Napoli, obiettivo raggiunto ma l’atteggiamento non è quello della grande squadra
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