Tamponi Napoli, prof Portella: “Rrahmani e Hysaj di nuovo positivi? Vi spiego. Difficile che abbiano contagiato altri calciatori”
A Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto il professor Giuseppe Portella, Professore di patologia clinica alla Federico II e membro dello staff che segue i tamponi del Napoli.
“Positività di Rrahmani e Hysaj ? In verità non particolarmente sorprendente, è un fenomeno osservato anche con pazienti a Policlino. Va detto anche che tali fenomeni possono capitare per i vari laboratori, per la UEFA infatti gli esami li fanno altri laboratori. Le metodiche usate magari sono diverse. Ripeto, non mi meraviglio molto. Da noi sono risultati negativi una volta, hanno fatto il controllo una settimana scorsa. So però che Rrahmani è stato negativo almeno un’altra volta da laboratori ASL. Però ripeto, sono fenomeni che mi verificano, abbiamo visto la cosa con molti pazienti. E’ stato infatti stabilito che, dopo 20 giorni, se il paziente non è sintomatico, il paziente può tornare alle sue attività. C’è chi alternava risultati positivi e negativi. Non so cosa succederà nel caso dei due giocatori, non so che decisioni ci saranno.
Rischio che abbiano contagiato qualcuno? Il problema è che la metodica diagnostica usata è sensibile e molto qualitativo. Quello che normalmente succede è che nella fase iniziale c’è grossa produzione virale, che poi però decresce a livelli molto bassi. Secondo alcune pubblicazioni è difficile che possano contagiare. Ciò che succede dipende dalla fase dell’infezione. Il nostro metodo non ci consente di discriminare tra poco virus e troppo virus. Ora probabilmente i due giocatori sono nella fase finale di infezione. I controlli UEFA hanno riscontrato una coda finale che non dovrebbe dare problemi.
L’OMS inizialmente diceva che per ritenere una persona guarita erano necessari due tamponi negativi di fila. Purtroppo molti alternavano al Policlinico tra positivi e negativi, infatti spesso non potevano essere dimessi per questo. Ora invece serve un solo tampone. Come molte cose della medicina, vanno interpretate. A volte si vogliono usare delle scorciatoie ma questo non è possibile. Non ho certezza che non abbiano contagiato ma la probabilità è molto alta”.