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Gli intervendi di Antonio Carannante e Serse Cosmi a Radio Marte

A Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Antonio Carannante, ex calciatore.
“Stadio Maradona? Diego lo merita. Lui poteva avere un ruolo in questa società. Anche soltanto la presenza poteva aiutare. Magari mettere la mano sulla spalla a un giocatore. Se fossi stato nella società ci avrei puntata anche a livello di immagine. Maradona si poteva salvare. Ci sono anche persone buone e brave che potevano fargli bene. Fare qualcosa a Napoli era il suo sogno, qualcosa a cui teneva molto.
Napoli attuale? Tanta stima da parte mia per Gattuso, mi piacciono i lavoratori genuini. E’ un Napoli che ha due facce: per ora non ha equilibrio ma quando sta bene c’è. Un allenatore ogni tanto deve tenere sulla corda i giocatori, a volte ho impressione che si rilassino. Ci sono alcuni giocatori che hanno alti e bassi: Koulibaly è un campione ma a volte sembra un pollo. Bisogna capire quali sono i momenti giusti per attaccare, difendere. Anche per fare casino con gli arbitri”. Facciamo però stare tranquilli anche i giocatori e l’allenatore”.

A Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Serse Cosmi, allenatore.
“Ho due rimpianti nella mia vita: non aver conosciuto direttamente due campioni di calcio e musica come Fabrizio De Andrè e Diego Armando Maradona. Purtroppo non ne ho mai avuto la possibilità, forse altri lo meritavano di più ma io avrei dato di tutto per poterlo salutare.
Politano? Matteo aveva grandi qualità già quando lo allenavo io. Pensare di fargli fare la seconda punta era quasi impossibile ma aveva grandi qualità fisiche e tecniche. Caratterialmente doveva fare il salto di qualità, ora è cresciuto come personalità, carattere e condizione. Non mi stupisce perché le qualità tecniche le aveva, quando lo allenavo io però l’aspetto caratteriale era in costruzione.
Gattuso? Sono un suo amico e sono felice per quello che sta ottenendo, per come sta cambiando l’opinione su di lui. Era ostaggio di quanto si diceva di lui da calciatore, quindi si pensava che le sue squadre potessero essere uguali. Invece sta dimostrando di essere bravo anche sotto l’aspetto tattica, pure di muoverla dalla panchina. Sono strafelice, ha un modo di fare che sento molto vicino al mio. Magari suscita qualche contraddittorio ma alla fine certi modi pagano. Tra tutti gli allenatori che ci sono, in sala stampa è sicuramente quello più vicino a me.
Scudetto? Quest’anno sarà necessariamente e finalmente un campionato diverso dagli ultimi, non tant per demeriti della Juventus ma per meriti delle altre squadre. Pioli lo vedo convinto, Conte e Gattuso lo sono da quando sono nati, anche Fonseca e Inzaghi non parlano un linguaggio ermetico. Questo nei calciatori influisce, anche perché se dici sempre che la Juventus è più forte i campionati non li vinci mai”.

 

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