EDITORIALE – Napoli tre punti d’oro al Dall’Ara, ma…
Torna alla vittoria in campionato il Napoli che ha conquistato tre punti d’oro, battendo il Bologna al Dall’Ara, per 1 a 0, in virtù del secondo gol in Italia del neo acquisto Osimhen che ha trafitto il portiere bolognese con un colpo d testa su cross al bacio di Lozano, migliore in campo in assoluto. Per più di settanta minuti gli azzurri hanno dominato in lungo ed in largo gli avversari, mai veramente pericolosi se non alla fine, dalle parti di Ospina. Tuttavia negli ultimi quindici minuti il Napoli si è seduto, subendo il ritorno della squadra di Mihajlovic che sul tramonto del match ha mancato per un soffio la rete del pareggio. Gli uomini di Gattuso hanno pertanto di rischiato di buttare all’aria un successo strameritato checché ne dica l’allenatore rossoblù. Nuovamente Insigne e Mertens non hanno sfruttato due occasioni grandi come una casa per mettere al sicuro il risultato e come spesso accade nel calcio, quando si sbaglia si viene puniti, quello che stava succedendo; se i padroni di casa non sono riusciti a centrare la porta, grande merito va ad Ospina autore di una paratona salva risultato. Ieri i partenopei hanno ostentato sia le grandi qualità che possiedono sia le carenze dovute, forse, alla paura di vincere, nel cervello dei calciatori azzurri non è ancora entrata quella mentalità da grande squadra che intimidisce gli avversari. Mai come quest’anno il campionato sembra non avere padroni, la Juve non è più quella degli anni scorsi, l’Inter, additata come candidata al titolo, ha evidenziato alti e bassi e forte dipendenza da Lukaku. Il Milan, ultimamente, ha dimostrato delle carenze come si evince dalla sconfitta in Europa League e dal pari acciuffato in extremis, contro il Verona, infine l’Atalanta dei miracoli ha ostentato più ombre che luci. Soltanto la Roma di Fonseca, ancora imbattuta sul campo, appare in condizione di mirare all’alta classifica. Dunque perché il Napoli non dovrebbe entrare nel novero delle pretendenti al titolo, visto che una squadra schiacciasassi non c’è. Sarebbe un vero peccato non mettere a frutto le enormi potenzialità, in particolare in avanti, della rosa a disposizione del tecnico calabrese, il quale, però, deve essere il primo a crederci e lavorare alacremente affinchè i suoi entrino nell’ottica di una formazione guerriera ed impavida.