EDITORIALE: Napoli così non va!
Scialbo pareggio degli azzurri al Dall’Ara di Bologna contro i felsinei di Mihajlovic. Un 1 a 1 che va stretto alla formazione di casa che nel secondo tempo ha messo alle strette gli uomini di Gattuso, che son stati anche fortunati avendo l’arbitro, su indicazione del Var, annullato due reti per fuorigioco millimetrico, dei giocatori bolognesi che peraltro hanno colpito anche un legno. Insomma dopo un primo tempo accettabile in cui, all’inizio, Manolas aveva realizzato la rete del vantaggio, il Napoli si è seduto, appagato dai risultati ottenuti finora. Inoltre con un Milik, ancora una volta, presente solo fisicamente ma un fantasma in campo e con una difesa che, costantemente, subisce gol non appena gli avanti avversari tirano in porta, non si va da nessuna parte. A dire il vero, ieri neanche Gattuso mi è piaciuto per come ha gestito la gara e le sostituzioni, vedi caso Manolas che non è voluto uscire dal campo malgrado il tecnico avesse già pronto il cambio con Koulibaly. Secondo il pareggio di fila in campionato ma se quello di domenica con il Milan aveva dato adito a rimpianti perchè il Napoli meritava molto di più, oggi dobbiamo essere felici di questo punto. Paradossalmente ha retto maggiormente la squadra imbottita di seconde linee che quella in cui sono stati immessi i cosiddetti pezzi da 90 come Mertens e Callejon, per citare dei nomi. Grazie a questi due mezzi passi falsi, la Roma si è allontanata ed attualmente si è assestata al quinto posto con quattro lunghezze di vantaggio, in più il Milan, rinvigorito di Pioli , ci ha raggiunti in sesta posizione. Naturalmente non cambia nulla per gli azzurri la posizione di classifica, in virtù dell’acquisizione già avvenuta di un posto nei gironi di Europa League del prossimo anno, tuttavia l’obiettivo deve essere quello di chiudere il campionato nel miglior modo possibile per onorare la maglia e non deludere nuovamente la tifoseria. Poi non dimentichiamo che l’8 agosto c’è da affrontare il Barcellona al Camp Nou in un match importantissimo e difficilissimo. E se queste sono le premesse non c’è da essere allegri.