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EDITORIALE – Lettera aperta a Mauruzio Sarri

Lettera aperta a Maurizio Sarri.

Ciao Maurizio, come stai? Sono 18 mesi che volevo scriverti una lettera ma solo ora ho trovato il coraggio e, forse, le parole adatte. Sai, è stato difficile quando sei andato via, ho creduto fino all’ultimo che tu potessi restare ancora con noi e mi sarebbe piaciuto tanto, purtroppo però le cose sono andate in modo differente. Tranquillo, non voglio entrare nel merito, è inutile ora sottolineare di chi furono le colpe della separazione, tanto ci sarà sempre chi incolperà te e chi invece ti riterrà solo “vittima” degli eventi (io tra questi). Sai, purtroppo le cose per noi non sono andate come in molti pensavano (o speravano). Ricordi quello che venne preso al tuo posto? Il signore calmo e curriculato, Ancelotti. Eh, se sapessi che ha combinato. Te la faccio breve, quando venne disse a tutti noi che non avrebbe stravolto lo splendido lavoro che tu avevi lasciato, ed invece in 18 mesi ha picconato peggio della buonanima di Cossiga (non cercate riferimenti politici perché non ce ne sono). Ha distrutto tutto, gioco, squadra e ambiente. La gente si è disamorata, certo il tuo ex datore di lavoro ci ha messo come sempre del suo, però il buon Carletto ha fatto il resto. Ti confesso un peccato, quando venne i miei amici erano tutti elettrizzati, invece io no, a me emozionava come può emozionarti un citofono, però non dirlo a nessuno mi raccomando. A proposito, complimenti per la coppa vinta in terra londinese, sapevo che avevi le qualità per vincere qualcosa di importante, a dispetto di chi diceva quando ci allenavi che avevi dei limiti, ma io sapevo che il tuo unico grande limite era il tuo “capo”. Però Maurì, andare alla Juve, mannaggia a te. Sarei ipocrita a dirti che non ci sono rimasto male, non perché sei andato ai bianconeri, sai che a me sono indifferenti, ma perché ritornando in Italia purtroppo sei diventato automaticamente un avversario, e saperti contro m’intristisce parecchio. Vabbè, che vuoi farci, questo è il calcio. Insomma, domenica ci vieni a trovare, quindi ti rivedrò in quella che per 3 anni è stata casa tua. Oh, non ti aspettare applausi, sai che i miei amici certe scelte non le perdonano. Per quel che mi riguarda saremo nemici per 90 minuti, qui devi posare i tre punti (come direbbero quelli con un linguaggio ben forbito) perché la stima e l’affetto nei tuoi confronti sono un conto, ma l’amore per il Napoli è altro affare. Ah dimenticavo, vedi che ora ad allenarci c’è un altro, uno cazzuto. Forse te lo ricordi, è un certo Gattuso, quel ragazzo calabrese che apprezzava tanto il tuo gioco, ricordi? Eh, che brutta gatta da pelare s’è preso, però o’ guaglione tiene grinta, spalle larghe ed a quanto sembra discrete idee di gioco (in coppa Italia insigne ha segnato dopo 19 tocchi, però resti tra noi). Ti dico la verità, lo scetticismo che lo circonda è tanto (un po’ come successe con te) però il ragazzo come ti dicevo è tosto, ed a dirtela tutta a me emoziona, e non poco. Sarò onesto, non so come andrà a finire, la situazione è complicata, però sto guaglione in 1 mese ha saputo restituirmi l’entusiasmo che l’altro aveva praticamente distrutto in quasi due anni. Quindi Maurì, rassegnati che non avrai vita facile domenica sera, troverai i ragazzi col sangue agli occhi, li vedrai ringhiare, quindi fai il bravo e non opporre resistenza, in quanto a noi i tre punti servono, mentre tu, anche perdendo, lo scudetto lo vincerai lo stesso, perché la tua squadra è superiore, ma soprattutto perché tu sei il migliore, almeno per il momento, ed ora perdonami se sicuramente vado troppo in la con la fantasia, ma ti dico che, se diventa più esperto e la fortuna lo assiste, questo “guaglione” avrà un grande futuro (spero come il tuo), e magari il prossimo anno verremo a trovarti con 11 facce di caxxo che oltre a palleggiarti in faccia ringhieranno inferociti. Buona fortuna Maurì, ma da lunedì sera in poi…

Salvatore Migliara

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