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Gli interventi di Umberto Chiariello, Mimmo Malfitano e Alessandro Barbano a Radio Punto Nuovo

In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Umberto Chiariello, giornalista, con il suo EditoNuovo: “Champions League, quando entra in campo la massima manifestazione europea, i problemi del campionato vengono accantonati. Carlo Ancelotti sta benedicendo l’irruzione sulla scena della Champions. E’ vero che si gioca ogni tre giorni, ma è anche vero che in questo momento, distogliere l’attenzione dal campionato e l’ambiente ribollente del Napoli, fa sì che adesso deve andare a dama: battere il Salisburgo, ovvero ottenere il visto ufficiale per gli ottavi di finale. Molto più difficile il compito che attende Antonio Conte che si fa coreggio dicendo “Andiamo a Dortmund per attaccare”. Vecino in campo, Godin, Biraghi e la magina coppia Lukaku-Martinez, ma con il rientro di Sensi che parte dalla panchina, ma che può entrare in campo in corso d’opera. Inter chiamata ad un incontro difficile, ma Dortmund orfana di Reus. Quando il Napoli batteva il Liverpool era la favorita per lo scudetto, ad oggi, quelle che soffrivano in coppa, stanno volando nella corsa scudetto. L’abbagliamento da Champions, non funziona per il campionato”.

In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Mimmo Malfitano, Gazzetta dello Sport: “E’ giunto il momento che bisogna rivedere il regolamento, essere più chiari. Non esiste che un fallo possa essere interpretato in maniera diversa da due arbitri o da due addetti alla VAR. Mi auguro che questo incontro che ci sarà con l’AIA, si riesca ad arrivare ad un dunque, cioè un accordo che possa evitare che ogni domenica debba diventare un momento catastrofico. Non si parla più di aspetto tecnico-tattico, qualità, ma soltanto di errori arbitrali. Il Napoli non è in queste condizioni per decisioni arbitrali. Queste situazioni giovano ad Ancellotti, De Laurentiis e la squadra, perché mascherano le reali difficoltà. Guardando l’azione da più angolazioni, è calcio di rigore. Dalla tribuna, l’avevo subito detto, ero sintonizzato su Sky e ho rivisto le immagini. Poi ho visto un’immagine che ha condizionato, secondo me, anche l’arbitro. Il VAR decide sul fermo immagine in cui, si nota, che il giocatore dell’Atalanta non ha ancora toccato Llorente quando lo stesso alza il gomito. Come mai l’arbitro ha continuato nonostante le proteste? Dal fermo immagine non è rigore, dalle altre angolazioni, lo è. L’arbitro se avesse riconosciuto il fallo di Llorente, poiché la palla è in possesso dell’Atalanta, ha fatto proseguire l’azione”.

In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Alessandro Barbano, vice direttore Corriere dello Sport: “Alcune decisioni sbagliate arbitrali, hanno svaforito il Napoli. Chiaramente ridurre la crisi del Napoli, agli arbitri, non lo pensa neanche Ancelotti. Secondo me il problema è un cattivo assortimento della rosa, rafforzata da una campagna acquisti generosa, ma non equilibrata. A centrocampo manca una figura d’ordine, un regista. Psicologicamente, il Napoli paga anche il pensiero di ‘eterno secondo’ penso che siano questi i fattori della crisi del Napoli. Nicchi e Rizzoli? Abbiamo detto che il regolamento così com’è è stato scritto con i piedi. Il calcio è un gioco complesso e queste regole sono state scritte da giuristi che non sono giuristi, alcune contraddittorie, abbiamo dimostrato che molte si contraddicono. Il fallo di mano una volta era volontario, poi è stato cambiato con intenzionale, per indicare una volontarietà generica. Quello di Callejon è un fallo intenzionale, perché alza il gomito, il fatto che sia attaccato al braccio non vuol dire nulla: c’è l’intenzione istintiva di regolare il pallone. Affianco a questa statistica c’è legata la condotta colposa: non vuoi farlo, ma lo fai. Nel calcio ci sono degli esempi, molto generici: quando le braccia sono staccate dal corpo, sopra la linea delle spalle; ci sono delle eccezioni: quando il calciatore si butta addosso da solo la palla, oppure quando la stessa giocata la fa un giocatore molto vicino ed è il caso degli ultimi tre episodi di De Ligt. Nel caso di Belotti, la deviazione avviene ad una distanza molto ravvicinata, paradossalmente, quello non dato è più rigore, perché De Ligt stoppa il pallone con il braccio. Si è creato un dualismo tra VAR e arbitro, se si osserva l’ultima partita in cui l’arbitro non concede rigore a Llorente, lì non ha visto niente, in tutti i sensi. Nel momento in cui la palla arriva a Llorente, c’è un difensore dell’Atalanta che si pone sulla linea di visione, l’arbitro non vede nulla, per cui continua. Il VAR controlla il contatto, lo giudica non rigore, passano 33 secondi durante i quali, l’Atalanta segna. Per la regola del vantaggio, il VAR non è intervenuto, l’arbitro rinucia ad andare a riguardare l’accaduto, tutto questo è assolutamente folle. “.

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