Gli interventi di Alberto Zaccheroni, Claudio Gentile, Umberto Chiariello e Luca Marelli a Radio Marte
In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Alberto Zaccheroni, allenatore: “Per la panchina del Napoli ci fu un contatto e poi scelsero Mutti se ricordo bene. Ieri è stata la migliore partita della Juventus, ho visto il sarrismo. Mi aspettavo una partita diversa dei bianconeri, è la prima volta che vedo bene l’impronta di Sarri. Ho visto un’Inter in difficoltà, la Juve ha scelto gli uomini giusti per creare problemi e i presupposti per vincere la partita perché ha tolto sicurezza agli avversari. Nel momento in cui le grandi squadre, come Juve e Barcellona, fanno i cambi lì si vede la differenza. Anche i bianconeri hanno problemi quando gli avversari sviluppano gioco sulle fasce, ma ieri non è accaduto. D’Ambrosio e Asamoah non sono stati incisivi e non si creata una superiorità numerica. La Juventus vince le partite a centrocampo, Pjanic ieri è stato devastante. Il compito delle altre squadre è farsi trovare pronti quando i bianconeri avranno dei problemi, perché magari concentrati maggiormente sulla Champions. Giampaolo? Discorso complesso, è una scelta che ci sta perché il Milan vuole ripartire dal gioco e ha investito su un allenatore che pratica questo tipo di gioco, ma la squadra ancora non è a livello, la sua impronta non si vede e non ci sono certezze. Io sono partito sempre dai calciatori migliori per farli esprimere al meglio, poi completavo la squadra con i giocatori funzionali: nel mio Milan c’erano Helveg, Sala, Guglielminpietro, Ambrosini. C’è da capire se la dirigenza gli darà ancora tempo per costruire gioco. Piatek e Suso non stanno rendendo come dovrebbero, ma sono rientrati Conti e Bonaventura. Il Napoli ha soluzioni però ancora non ha trovato il passo giusto, Insigne non sta facendo ciò che fa solitamente e il problema probabilmente non è tecnico ma è da ricercare fuori dal campo, perché le sue qualità sono indiscutibili”.
In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Claudio Gentile, allenatore: “Il soprannome Gheddafi mi dava fastidio, è una persona che ha trattato male gli italiani. La Juve non ha ancora vinto lo scudetto, se la pensassero così sarebbe negativo. Lo può vincere se rimane a questi livelli, senza sbagliare i grandi appuntamenti. Fino a marzo e aprile non si potrà ancora decidere nulla. L’inizio è tutto a favore di Sarri, ha saputo cambiare la mentalità dei calciatori rispetto a ciò che facevano con Allegri. Lui però ha vinto cinque campionati e fatto due finali di Champions, bisogna arrivare minimo ai suoi livelli e poi dare un giudizio su chi è meglio dei due. Con Allegri non giocava male ma aveva difficoltà durante la gara, invece con Sarri la prestazione è stata di altissimo livello anche se c’è ancora qualcosa da registrare. Ma il cammino è lungo, si può rimediare e crescere. Il Napoli sicuramente non ha cominciato bene ma bisogna aspettare, non diamo subito sentenze. Ancelotti forse avrà adottato una preparazione diversa, col tempo potremmo tornare a rivedere la squadra ad alti livelli. Come allenatore ero scomodo, non davo retta a chi mi proponeva raccomandati che non erano all’altezza e i risultati sono dalla mia parte. Questo è un paese dove chi è onesto non riceve meriti, ma spero che qualcosa possa cambiare anche se sembra molto difficile”.
In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, il giornalista è intervenuto con il suo EditoNuovo: “Quando ci si può permette di avere in campo uno tra Dybala e Higuain, significa che c’è una differenza abissale. Io non ho approvato il mercato della Juve: Rabiot non mi piace, sembra Pruasca che veniva chiamato lumachina. E lui non ha nemmeno quella qualità, è evanescente. Ramsey è spesso soggetto a infortuni e non fa la differenza. De Ligt invece è un campione in formazione, non un bucaniere come Chiellini. Danilo non è un terzino come Cancelo, Cuadrado già mi intriga di più. Eppure la Juve è più forte dell’anno scorso. È rimasto sul groppone uno dei centravanti più forti del mondo e in panchina c’è il suo mentore: Higuain sta facendo la differenza più di Ronaldo. Dybala può essere il trequartista giusto per Sarri, e con Bernardeschi nel suo ruolo naturale e con Higuain o Dybala a supportare Ronaldo, fa sembrare la Juve ancora più lontana da tutte le altre”.
In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Luca Marelli, ex arbitro: “Le polemiche della Roma sono incomprensibili. Penso che spesso bisogna contare fino a 1000 e calmarsi, prima di parlare. Non l’hanno voluto fare né Petrachi né Fonseca. Il fallo di Kalinic è netto, non c’è dubbio. Quello su cui c’è da discutere è la gestione negativa di Massa dell’episodio. Non c’è stato contatto col VAR, ma con l’assistente Tegoni che si è preso la responsabilità anche perché il VAR non può intervenire sull’intensità di una spinta: è il protocollo, non è un chiaro ed evidente errore, si può discutere perché ognuno si fa una propria idea. Secondo me Massa non ha annullato subito la rete, poi non ha fischiato. In Europa quando viene assegnata non si fischia, è una tradizione italiana quella di fischiare ma in campo internazionale non si fischia e Massa non l’ha fatto. Dopo la segnalazione però non ha mai fischiato: non è un errore tecnico ma gestionale. Doveva fischiare, portarsi sul punto del fallo e indicare il centrocampo. L’ha fatto alla fine, ma se passano prima cinque minuti è normale che poi si crea confusione. Questo è un grave errore, purtroppo Massa ha diretto male tutta la gara. L’arbitro resta di prima categoria, ha arbitrato spesso in Champions League, è in un periodo negativo. La trattenuta di Izzo su Ghoulam è da calcio di rigore, Doveri ha valutato male ma anche in quel caso il VAR non può intervenire per il discorso di cui sopra”.