In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto il giornalista Paolo De Paola: “Ho sensazioni positive per l’Inter. Dopo il dominio della Juve degli ultimi anni, il pronostico è un po’ controcorrente ma mi fa timore sportivamente parlando la concretezza dell’Inter. L’impiego di Higuain o Dybala sarà fondamentale per le sorti della Juve: con Dybala i bianconeri perdono concretezza. Ho la sensazione che questa Inter abbia ormai acquisito un quid particolare che mi dà fiducia anche per il futuro. Non siamo dei pazzi a sbilanciarci e dire che questa gara sarà molto importante per le sorti del campionato. Napoli all’ultima spiaggia col Torino? Zazzaroni ha spirito pindarico, spesso gli piace volare da un punto all’altro, ma mi fido di Antonio Giordano e se ha scritto queste cose probabilmente avrà le sue basi. Io non credo che uno sia così matto da esporre una tesi del genere senza avere un minimo di cognizione di causa, specialmente se si toccano argomenti che possono destabilizzare i rapporti. Che attorno a tante situazioni, da Insigne al calciomercato, ci sia stato qualche piccolo screzio non è un mistero. Tutto poi soggiace ai risultati e il quadro diventa un po’ più chiaro. Il Napoli l’anno scorso ha fatto un passo indietro rispetto a Sarri e se dovesse ripetersi una stagione simile, c’è qualcosa su cui riflettere. Milan? Le frasi del figlio di Boban fanno pensare che si sia discusso di un possibile esonero di Giampaolo. Credo che tanti personaggi della dirigenza non vadano molto d’accordo tra loro. In un momento così oscuro, c’è anche qualche difetto di comunicazione. Tutto questo mi lascia il dubbio che la scelta dell’allenatore non sia stata appieno condivisa. La squadra, inoltre, mi dà l’impressione di non seguire l’allenatore”.
In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto il calciatore Daniele Croce: “All’Arezzo non so come facemmo a retrocedere dopo essere stati allenati da Conte e Sarri nello stesso anno. Nel 2007 arrivammo ai quarti di finale di Coppa Italia, pareggiamo con la Juve e col Napoli in campionato, ma fu un’annata particolare: avevamo una squadra buona ma c’erano tremila problemi e poi ci fu la penalizzazione e la retrocessione. Con Sarri c’è un rapporto più lungo, abbiamo fatto tante esperienze. Ora come ora sono gli allenatori tra i più forti, dodici anni fa non erano di certo come lo sono ora. Conte era al suo primo anno in panchina, aveva meno esperienza e conoscenza rispetto a quelle attuali. All’inizio ha avuto tante difficoltà naturali per chi inizia, infatti fu esonerato e quando tornò si intravedevano cose diverse. Oggi è un fenomeno nel dare un’impronta alle proprie squadre, è riconoscibile ovunque. Sarri aveva conoscenze tattiche sopra la media, fissato in tutte le situazioni, ma aveva tante tare mentali che col tempo ha diminuito, diventando più elastico e quindi più internazionali. Inter-Juve? Mi aspetto una bella partita, forse non troppo spettacolare per la posta in palio, c’è il rischio che si annullino. Ma sono curioso. Per il rapporto differente che ho con Sarri, farò il tifo per lui. Io al Napoli? Non sono mai stato chiamato da nessuno, ho sentito il mister ogni tanto e mi disse che aveva fatto il mio nome il primo anno che arrivò ma era evidente che non sarei mai potuto essere acquistato, vista l’età e la carriera. Durante l’anno non lo sento, lui è una macchina e non vuole distrazioni”.
In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, il giornalista è intervenuto con il suo EditoNuovo: “Si avvicina il derby d’Italia per decidere la capolista. Sulle panchine di Inter e Juventus siedono due degli allenatori che vanno per la maggiore all’estero: Conte ha vinto un campionato e un FA Cup in Inghilterra, Sarri si dà uno spolvero europeo vincendo l’Europa League superando in questo campo Conte e Allegri. Nel 2006/07 si sono avvicendati nella stessa panchina, allenavano all’Arezzo e retrocedettero entrambi: capite com’è fatto il calcio?”.
In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto l’ex presidente dell’Arezzo, Piero Mancini: “Conte era al primo anno da allenatore, ebbe uno spogliatoio animato perché il suo carattere era sempre stato noto e lo utilizza per vincere. I giocatori con un comandante così facevano un po’ opposizione, i risultati non venivano e paga sempre l’allenatore. Sarri è totalmente diverso, con un passato e una professionalità diversa, è concittadino della provincia di Arezzo. Se dovessi dare un punto in più però lo darei a Conte, anche per quello che ha vinto. Viene dal mondo del calcio, da calciatore era un grande campione. Non ho avuto scontri con nessuno dei due, li ho esonerati solo per mancanza dei risultati e avevamo sei punti di penalizzazione. Quell’anno la Juve poi regalò la partita allo Spezia e questo non doveva succedere; purtroppo vincono i campionati con 5-6 giornate d’anticipo. Dopo la partita con la Triestina decidemmo di rifare il cambio dopo una sola gara e richiamare Sarri: non dovevamo perdere. Però che Conte fosse un grande allenatore si vedeva già nei comportamenti, è un capo vero, vuole le maglie sudate. Sarri ha fatto una grande carriera, raggiungendo risultati in cui forse nemmeno lui credeva. Inter-Juve? Tiferò per Conte”.
In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto l’intermediario Alessandro Monfrecola: “Lozano ha caratteristiche molto diverse da Vargas, il messicano è molto rapido ed esplosivo mentre Vargas è molto tecnico ma lento. E non credo che il ruolo in cui lo sta schierando adesso Ancelotti non è quello giusto, perché non si sfrutta la sua rapidità: dovrebbe giocare esterno d’attacco, magari a sinistra dove può rientrare, ideale per il 4-3-3. Non ha le caratteristiche della punta, per me deve giocare sulle fasce. Mi meraviglia infatti il fatto che Ancelotti lo schieri così visto che l’ha visto al Mondiale. Mertens ha una tecnica sopraffina e può fare dribbling anche partendo di spalle alla porta, Lozano invece ha più strappi, va in progressione ed è la sua forza. Difensivamente non è Callejon ma ha le qualità fisiche per fare una buona fase difensiva, può impararla. Lo proposi già al Napoli nel 2017 se fosse partito Insigne, perché mi sembrava il sostituto naturale, e ho avuto qualche dubbio quando l’hanno preso ora proprio per questo. Due anni fa poteva essere comprato per 5-6 milioni con mezzo milione di provvigione. All’epoca poi prendeva poche centinaia di migliaia di euro, non 4,5 milioni come prende ora”.