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Gli interventi di Maurizio De Giovanni, Paolo De Paola, Umberto Chiariello a Radio Punto Zero

In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Maurizio De Giovanni, scrittore: “Il presidente conduce le interviste con provocazione, fa l’uomo di spettacolo. La verità è che effettivamente la società ha fatto un grosso passo verso i tifosi, ribaltando il prezzo degli abbonamenti. Lo stadio è molto più accogliente di prima. Il calendario è da rivedere: faccio l’abbonamento e non si sa mai quando il Napoli gioca, a che gioca. I mezzi pubblici sono quelli che sono. C’è un altro fattore: il calcio è competizione. Il Bari fa tutti questi abbonati perché deve vincere, ha una grossa competizione. Il Napoli ha consolidato la propria posizione tra le prime, ma non è la prima. E’ lontana dal punto di vista tattico dalla Juventus. Abbiamo preso giocatori importanti, ma nessuno di loro eccita la fantasia del tifoso in maniera tale da immaginare un Napoli sovrastante. C’è un’altra cosa da dire: il San Paolo è grosso, se voglio, il biglietto lo trovo. Non siamo ai tempi di Maradona, siamo in presenza di uno stadio grande con partite trasmesse ovunque. De Laurentiis dice che rifarebbe lo stadio da 25.000 posti, ma perché si attende 70.000 persone? Se il tifoso del Napoli vuole esserci, trova il modo. Non è disaffezione, lo stadio si riempirà comunque, la gente vuole vedere la competizione. Essere molto distanti dalla quarta o dalla prima in classifica, uccide un po’ la fantasia. Pigrizia o disaffezione? La disaffezione l’escludo, il tifoso del Napoli la partita se la vede in ogni caso, non è fraccomodo. In termini di tempo, fatica e trasferimento, non è facile andare allo stadio. Se il Napoli avesse battuto la Juventus a Torino, staremmo parlando di boom di abbonamenti”.

In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Paolo De Paola, giornalista: “Uno dei grandi temi del calcio in Italia, è la differenza che c’è nelle frange estreme del tifo. Non è educazione, ma norme da rispettare, attenzione al codice. Fin quando non matura una volontà politica forte di disperdere le frange più estreme, non si risolverà il problema. Il trascinamento arriva sempre da 100-200 persone al massimo, con cori veramente demenziali. Intervista De Laurentiis? C’è poco da disapprovare, è Aurelio. Dispensa stima a chiunque, da Ancelotti, Sarri, Juventus e Agnelli. Per quanto riguarda il  Napoli, è l’unica cosa che toppa nell’intervista. Ogni tanto fa la sviolinata su Napoli, ma lui vive a Roma. Fa dei proclami, ma non vive qui. Ho parlato con amici e tutti mi dicono che De Laurentiis pensa al denaro. Ferlaino era detestato, ma tutti hanno dovuto riconoscere che amava visceralmente il Napoli, da tifoso. Ricordo tutti gli elenchi dei torti subiti dagli arbitri, faceva chiasso a difesa del Napoli, ha fatto degli investimenti portando Maradona e due scudetti. Nel momento del salto di qualità, De Laurentiis si tira indietro, lascia sempre il Napoli poco competitivo. L’esempio con Lotito non è per niente sbagliato, il Napoli bene o male in Europa ci va, oltre non riesce ad andare e da fastidio a qualsiasi tifoso. Quando stai sul podio e non riesci a prendere il primo posto, fa rosicare il tifoso. Questo è un anno importante e decisivo per il Napoli, dall’anno prossimo si capiranno le reali intenzioni di De Laurentiis”.

In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Umberto Chiariello, giornalista, con il suo EditoNuovo: “Parliamo di calcio italiano e quindi non possiamo che riprendere un ragionamento molto importante e riguarda la Serie A. Sono del parere che il calendario abbia la sua incidenza anche nello svolgersi delle partite. Non basta fissare le giornate che possono avvantaggiare o meno la squadra, non è vero che le incontri tutte prima o poi. Bisogna tener conto di quando e in quale momento incontri una squadra. Per esempio la Juventus l’anno scorso ebbe una partenza così morbida che è andata senza essere mai più raggiunta. Quello che viene valutato poco, è che Sarri veniva valutato come ‘chiagnazzaro’, cioè quello che piange, che si lamenta. Si ricorda il signor Sarri che si lamentava? Visto che abbiamo un presidente asiatico, anche l’Inter chiederà di aprire ai mercati asiatici? Non crea discrepanze questo? Giocare dopo aver saputo il risultato di un’altra squadra, specialmente se positivo, crea pressione. A volte succede che la Juve va a +6 e sai già che se non vinci, ti allontani. Troppi favori ai potenti, continuano ad inquinare un prodotto già poco competitivo”.

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