Napoli, turnover e piano tattico: rivoluzione Ancelotti con otto cambi
Carlo Ancelotti è pronto a rivoluzionare il Napoli. Indirizzata la qualificazione ai quarti di Europa League col 3-0 al Salisburgo, il Napoli deve tornare alla vittoria anche in campionato per riportarsi a distanza di sicurezza dal Milan (a -5 dopo la vittoria di ieri col Chievo) e le inseguitrici per non farsi risucchiare nel discorso Champions. Il compito non è dei più semplici per diversi fattori. A partire dal dispendio d’energie di giovedì che porterà Ancelotti ad operare un ampio turnover anche in vista del ritorno, ma anche perchè la trasferta sul campo del Sassuolo per il Napoli è sempre ostica: al punto che persino la squadra di Sarri – dominante nei tre anni sui campi di tutta Italia – non ci ha mai vinto e l’anno scorso perse due punti pesantissimi nella lotta Scudetto (l’ultimo successo risale addirittura al 2014, un 1-0 con Benitez in panchina).
La gara arriva dopo l’enorme sforzo col Salisburgo, formazione che ha costretto il Napoli ad un’intensità raramente vista al San Paolo, al punto che gli azzurri hanno pagato dazio nell’ultimo quarto d’ora, salvati solo da Meret. Ed al ritorno i ritmi saranno ancora più alti. Anche per questo Ancelotti potrebbe presentarsi a Reggio Emilia con un Napoli rivoluzionato: a partire da Ospina per Meret squalificato, in difesa spazio Malcuit e Ghoulam ai lati con Chiriches (probabile staffetta con Luperto per prendere minutaggio in vista di giovedì) con Koulibaly. A centrocampo occasioni per Ounas a destra, Verdi a sinistra e Diawara al fianco di Allan (anche qui probabile staffetta con Fabian o Zielinski). In attacco torna titolare Insigne, probabilmente con Milik in un’altra probabile staffetta con Mertens per gestire anche i minutaggi. Cambi che però hanno una logica anche dal punto di vista tattico: già all’andata Ancelotti – che ama cambiare anche in vista all’avversario – schierò Diawara (con Rog) e Verdi ed Ounas per rubare palla in pressione ed affidarsi ai velocisti sugli esterni, andando a punire ripetutamente la volontà della squadra di De Zerbi di fraseggiare e partire da dietro.
TMW