Le 5 verità che ci ha lasciato Milan-Napoli: rossoneri in crescita, Malcuit bella conferma
La squadra di Gattuso si è lasciata alle spalle il momento nero di dicembre e pure il caso Higuain, rimpiazzato da un Piatek subito voglioso. Ancelotti ha ottime risposte da Koulibaly e dal terzino francese, non da un attacco formidabile solo sulla carta.
1) Milan, il momento critico è superato
Ci sono 0-0 e 0-0. Quelli contro Torino, Bologna e Frosinone avevano aperto la crisi del gol, quello contro il Napoli conferma come il Milan abbia superato il momento più critico della propria stagione. I rossoneri hanno rischiato di perdere, ma anche di portare a casa i 3 punti, giocandosela a viso aperto contro un avversario che in classifica li sovrasta di 13 lunghezze. La vittoria non è arrivata, ma Gattuso può comunque essere soddisfatto. Nella lotta per il quarto posto, e per il conseguente ingresso in Champions League, c’è anche la sua squadra.
2) Tanti attaccanti = tanti gol? Non sempre
Ha sorpreso tutti la scelta di Carlo Ancelotti di far necessità virtù dell’assenza in mezzo al campo di Allan, rinunciando a una scelta difensiva (Diawara) per schierare il tridente delle meraviglie Insigne-Mertens-Milik. Più Callejon, altro calibro offensivo. Tutti insieme appassionatamente. A San Siro, contro il Milan. Una mossa audace che, però, non ha dato i propri frutti. Insigne si è rivelato il più continuo dell’attacco azzurro, pur confermando di aver perso un po’ di feeling con quella fascia sinistra che un tempo era il suo terreno di caccia preferito. Mentre Mertens e Milik si sono visti poco e soltanto nel secondo tempo. Non sempre, insomma, l’equazione tra il numero degli attaccanti e quello dei gol risulta valida.
3) Koulibaly, leadership e forza d’animo: per il Napoli è insostituibile
Da San Siro a San Siro, dal 26 dicembre al 26 gennaio. Un mese esatto dopo la terribile serata di Santo Stefano, Kalidou Koulibaly è rientrato in campo – ironia della sorte – proprio nello stadio dov’era stato umiliato da alcuni pseudo-tifosi dell’Inter ed espulso nel finale di quella sfida. Emozione da brutti ricordi? Macché: il senegalese ha sfoderato la solita prestazione di alto livello, condita da una forza d’animo non scontata alla luce degli accadimenti delle scorse settimane. Il momento clou al 76′, quando ha stoppato Piatek davanti a Ospina. Un intervento dal valore di un gol.
4) Piatek ha voglia di far dimenticare Higuain
Si potrà far finta di nulla, girare la testa dall’altra parte, ma quando Gonzalo Higuain se ne va non è semplice dimenticarlo. Ci hanno provato a fatica i tifosi del Napoli, quelli della Juventus ci sono riusciti grazie al contemporaneo arrivo di Cristiano Ronaldo e quelli del Milan sono in fase di accettazione. Un momento che potrebbe essere superato ben presto, perché Krzysztof Piatek ha già dimostrato di voler lasciare un segno tangibile in rossonero. Buono l’ingresso del centravanti polacco, che pur non toccando molti palloni ha fatto in tempo a sfiorare il vantaggio e, successivamente, a fornire un assist sporco per la girata ravvicinata di Musacchio. Nell’attacco di Gattuso si è ufficialmente aperta una nuova era.
5) Malcuit, che bella conferma: oggi il titolare è lui
Una chiusura, due chiusure, tre chiusure. E via così per tutta la partita. Con qualche inevitabile sofferenza, ma anche con la capacità di non cedere e, anzi, di controbattere con qualche buona proposta offensiva. Kevin Malcuit ha confermato le belle impressioni lasciate in Ligue 1 con la maglia del Lilla, dimostrando personalità alla Scala del calcio. Piano con i giudizi affrettati, perché si sa che con Ancelotti nessuno ha il posto assicurato, ma il francese oggi è a pieno titolo il padrone della fascia destra del Napoli. Con buona pace dello scontento Hysaj, fedelissimo di Sarri ma non del suo successore.
Fonte: Eurosport