Mandarini: “Barella piace molto ad Ancelotti. Almendra? Non è il nuovo Riquelme”.
In diretta a ‘Un Calcio Alla Radio’, trasmissione di Umberto Chiariello su Radio CRC Targato Italia è intervenuto Fabio Mandarini, giornalista de Il Corriere dello Sport: “Barella? Io credo che il Napoli, se potesse, lo prenderebbe anche a gennaio. Barella piace moltissimo ad Ancelotti, è un potenziale fuoriclasse. Barella non sceglierebbe Napoli a causa della rivalità tra tifoserie? Scelte del genere non possono influenzare. Se una cosa del genere possa accadere non so che pensare. Penso che per un giocatore che abbia bisogno di crescere e certe valutazioni non possono essere condizionate. Almendra? Piace molto cercare il nuovo Riquelme. È un po’ più Bentacurt, ma ha a 18 anni. Tatticamente è molto grezzo come tutti i giovani. È sicuramente un gioiellino. Kouame è una soluzione che il Napoli potrebbe chiudere subito. Credo che lo lascerà crescere lì. È un jolly che se inizia a vedere anche la porta è uno di quelli che in un reparto d’attacco ci sta benissimo. È molto completo”.
Marolda: “Questo Napoli migliora con una crescita di mentalità”
In diretta a ‘Un Calcio Alla Radio’, trasmissione di Umberto Chiariello su Radio CRC Targato Italia è intervenuto Ciccio Marolda, giornalista: “Ancelotti deve cambiare modulo? Mi sentirei uno stupido a dire ad Ancelotti che deve cambiare. Ancelotti non è uno che non cambia durante le partite. Mi piacerebbe rivedere un 4-3-3 di Ancelotti, più verticale per vedere se dipende solo dal modulo che alcuni giocatori come Callejon non riescono più a fare gol. Errore cedere Jorginho? A certe cifre non puoi dire di no. Per una squadra Io credo che Ancelotti stia studiando per arrivare ad una formazione titolare con dei buoni ricambi per l’anno prossimo. Innovazioni del 2019? Deve puntare sulla crescita dei giocatori. I giocatori devono scendere in campo con l’idea di poter vincere. Si è visto anche in Champions. È la crescita mentale quella che può far migliorare davvero questa squadra”.
Chiariello: “Tutto su Tonali e Barella”.
In diretta a ‘Un Calcio Alla Radio’, trasmissione in onda su Radio CRC Targato Italia è intervenuto Umberto Chiariello per il suo consueto ‘Editoradio’: “ Non mi entusiasma mai la pausa di campionato. Parlare di mercato mi sembra fuffa, prendere in giro i lettori. Perché il 90% è nulla, però bisogna vivere e proliferare e continuare ad ingrassare la macchina mediatica che gira intorno al calcio. Non mi entusiasmo per il giocatore dell’Empoli (Traore ndr). Kouame mi piace molto. È stato un colpo di fulmine, ma ce n’è solo uno per cui io fare follie e viene dal Brescia. Se Il Napoli deve fare qualcosa di importante non può che scegliere Barella o Tonali, perché sono il futuro del calcio italliano. Queste sono le uniche risposte che il Napoli può dare alle proprie avversarie. Il Napoli ha questa strada: scegliere i migliori giovani. È la lezione di Mantovani. Se vogliamo arrivare all’agognato tricolore dobbiamo puntare sui migliori giovani e i migliori sono Barella e Tonali”.
Genta: “Violenza? Bisogna individuare e punire i diretti responsabili”.
In diretta a ‘Un Calcio Alla Radio’, trasmissione di Umberto Chiariello su Radio CRC Targato Italia è intervenuto Carlo Genta, giornalista di Radio 24: “Mercato di gennaio? Non cambia niente storicamente. Non ha mai portato grandi rivoluzioni. Squadre come il Milan ne hanno bisogno, altre come il Napoli meno. Gap con la Juventus incolmabile? La Juve ha una solidità societaria che prescinde decisioni calcistiche. Importante capire quando finirà questa egemonia. Le grandi tirannie sono nemiche dello sport da sempre. Se sai già che vince diventa difficile appassionarsi . Scontri di Milano? Io ho un’idea particolare su queste cose. Io ho vissuto lo sport negli anni 80. Al tempo il problema della violenza era qualcosa di molto più presente. Io penso che le responsabilità debbano essere individuali e stanare i colpevoli. Ci sono tutti gli strumenti per individuare i colpevoli. Chi ha vissuto i tempi passati del calcio sa bene come fossero ben più presenti. Bisogna anche dare una mano alle società dal punto di vista oggettivo”.