Site icon PianetAzzurro.it, news sul Calcio Napoli e sul mondo delle scommesse

Jorginho e i…fantasmi del passato: un monastero infestato stava per costargli la carriera!

Fulcro del gioco di Sarri o…colpevole delle prestazioni non eccezionali di Kanté? Di Jorginho si parla molto in Inghilterra, perchè il fatto che il tecnico toscano non schieri il campione del mondo davanti alla difesa per dare il posto in regia all’italo-brasiliano sta creando non poche polemiche. Eppure le classifiche di rendimento dicono che Jorginho è (e non c’erano dubbi) il miglior passatore della Premier League. Insomma, il centrocampista è sotto i riflettori e di conseguenza il Telegraph gli dedica un lungo approfondimento. In cui parla anche sua madre, che rivela di come il ragazzo abbia quasi abbandonato il calcio…per colpa dei fantasmi.
FANTASMI – Tutto comincia con il trasferimento al Verona, quando Jorginho ha solo 15 anni. Per sua madre un grande motivo d’orgoglio, visto che ha sempre fatto di tutto per assecondare la passione del piccolo Jorge. Ma quando il ragazzo arriva in Italia, cominciano i problemi. Di ambientamento, ma soprattutto… di alloggio. Come riporta il Telegraph, il club gli trova posto in un monastero in città, che però al calciatore non piace troppo. Al punto da pensare che sia…infestato, come racconta mamma Maria Tereza. “Era spaventato a morte e ha passato dei momenti davvero brutti. Diceva che il monastero era oscuro, infestato e che doveva andare a letto molto presto. In quel momento, avrebbe potuto lasciare il calcio”.
AIUTO BRASILIANO – Se non lo fa, molto del merito va a un connazionale. Il portiere Rafael, anche lui a Verona, che prende sotto la sua ala Jorginho e riesce a ottenere per lui un vero contratto con il club e una sistemazione…meno spaventosa. “Quando mi ha detto che aveva a malapena i soldi per chiamare la sua famiglia in Brasile sono rimasto shockato. Sentivo di dover dare una mano a un ragazzo così talentuoso. Quindi gli ho presentato il mio agente, che lo ha aiutato. E quando ha firmato il contratto, c’ero anche io. Non ha pianto, ma era assolutamente emozionato”. Da lì in poi, la strada di è fatta in discesa e Jorginho è diventato il calciatore che tutti hanno imparato ad apprezzare. E i fantasmi…sono spariti. Nel vero senso della parola.

IlPosticipo.it
Commenti
Exit mobile version