Zielinski è mediano ma si alza simmetricamente a Insigne dietro le mezzali e il trequartista del Chievo (Birsa). La differente – per l’occasione – struttura posizionale fa sì che per ciascuna fascia ci siano due uomini praticamente sullo stesso corridoio (Malcuit e Callejon a destra, Hysaj e Ounas a sinistra). Zielinski non cerca le combinazioni centrali ma il cambio gioco sul lato scoperto: il Napoli voleva sfruttare a tutti i costi l’ampiezza e ha crossato molto di più.
Ma è stato soprattutto contro il Genoa che il Napoli ha evidenziato quella fluidità di movimenti, soprattutto sul lato sinistro, che è il vero tratto distintivo di questo Napoli di Ancelotti, che si porta dietro ma alleggerisce alcuni movimenti di quello di Sarri. Il Napoli contro il Genoa ha attaccato in modo piuttosto asimmetrico, sviluppando il proprio gioco per il 46% del tempo sul lato sinistro contro il 24% sul lato destro, e non ha più bisogno ora della salita immediata di Mario Rui per occupare l’ampiezza ma può farlo anche con movimenti coordinati ad allargarsi alternativamente di Insigne o dell’esterno sinistro di centrocampo, come avvenuto soprattutto contro il PSG al San Paolo.
La sensazione è che Ancelotti deciderà di penetrare nuovamente la difesa schierata della Stella Rossa tramite combinazioni centrali, ma questa volta lo potrà fare grazie a un uomo in più tra le linee (Allan, che dovrebbe nuovamente alzarsi dietro il centrocampo avversario) e con una maggiore fluidità sul lato sinistro che potrebbe mettere in crisi i riferimenti nelle marcature dei giocatori della Stella Rossa. In aggiunta a questo, Mertens sembra favorito su Milik (che fu titolare all’andata) e questo potrebbe aumentare sia la rapidità e la qualità delle combinazioni sulla trequarti, sia l’imprevedibilità su chi tra il belga e Insigne si vada ad associare sul lato sinistro in ogni azione. Ancora una volta, quindi, dobbiamo aspettarci che Ancelotti proverà a rimescolare le carte in tavola.
Come potrà rispondere la Stella Rossa?
La Stella Rossa, partendo da uno schieramento difensivo impostato sul 4-1-4-1, è una squadra con spiccato orientamento all’uomo nelle marcature. Le consegne all’andata erano chiare: le due mezzali in fase di non possesso (Causic e Krsticic) dovevano prendere i due mediani del Napoli, l’esterno destro alto Ben Nabouhane (detto anche Ben Fardou) seguiva in ripiegamento profondissimo – fino a schiacciarsi a volte sulla linea dei 4 difensori – le salite di Mario Rui e il mediano Jovicic era pronto a fornire un raddoppio o una scalata su un qualsiasi uomo del Napoli rimasto libero tra le linee.
Fonte: SkySport