Lazio-Milan 1-1. Correa al 94′ mantiene i biancocelesti al quarto posto
ROMA – Aiutate dagli scivoloni a catena delle rivali per la corsa alla Champions, Lazio e Milan avrebbero potuto trasformare il loro duello in trampolino, in caso di vittoria di una delle due. Invece proseguono la gara quasi a braccetto. Stava per scappare in fuga il Milan, benché assai incerottato, grazie a un tipico contropiede e a una tattica saggia e proficua. Ma al penultimo dei 5’ di recupero l’argentino Correa, inserito proprio per segnare – o per fare segnare gli altri – quando ancora la partita era sullo 0-0, ha ottenuto lo scopo: il suo sussulto di classe ha scritto un pareggio non illogico, anche se il Milan aveva dato prova di superiore solidità e resistenza alle intemperie, intese non come la pioggia su Roma, ma come gli infortuni che si sono abbattuti sulla squadra.
EMERGENZA TATTICA – In quanto a emergenze da affrontare, in questo momento Gattuso non teme confronti. I suoi 7 assenti, 5 dei quali titolari, lo hanno costretto all’ennesima formazione estemporanea. Simone Inzaghi stava decisamente meglio: ha dovuto sostituire il solo regista Lucas Leiva e lo ha fatto con l’omologo Badelj, più lento dell’originale. Il Milan ha scelto di infoltire il più possibile la trequarti, con opportuni ripiegamenti, quando il pallone era della Lazio, ma non ha comunque disdegnato il palleggio, grazie soprattutto agli arretramenti di Çalhanoglu, esterno d’attacco nominale e regista di fatto, mentre Suso si accendeva con troppa intermittenza e Cutrone, spalle alla porta, non riusciva a girarsi per via del muro di Acerbi. La mediana Kessié-Bakayoko ha retto l’urto, vincendo numerosi contrasti, però non ha potuto impedire che Luis Alberto indovinasse qualche filtrante azzeccatissimo: l’unico modo di entrare in area per una squadra prevedibile, penalizzata dalla svagatezza di Milinkovic-Savic e dallo scarso impatto degli esterni sulle fasce.
Calcio, Gattuso risponde a Salvini: “Pensi a fare politica, in Italia ci sono problemi gravi”in riproduzione…. Fonte: Repubblica.it