Storie di Matteo Marani: 1964, il Bologna Paradiso
L’aria di rinnovamento nel Paese deve estendersi anche al calcio. È quello che il Bologna si incarica di fare. All’inizio della stagione 1963-64 il Milan va subito in testa, la squadra di Bernardini mette però in fila dieci vittorie e il 12 gennaio aggancia i rossoneri. L’Inter sta risalendo, ma tutto pare favorevole al Bologna. Il gioco è splendido, tecnico e corale, condito dalla fantasia di Haller, dalla classe di Bulgarelli, dai gol di Nielsen e Pascutti, autori delle due reti con cui la squadra vince il primo marzo a San Siro con il Milan. Quella domenica il Bologna si sente addosso lo scudetto, invece mancano meno di 64 ore al caso più sconvolgente della sua storia.
Mercoledì 4 marzo la città sta godendosi la giornata di fine inverno, quando all’improvviso l’Ansa conferma la notizia anticipata da un giornale milanese della sera. Nella partita contro il Torino, cinque giocatori rossoblù sono stati trovati positivi all’antidoping.
È uno shock. Le dosi di amfetamina rinvenute nelle urine di Pavinato, Perani, Tumburus, Fogli e Pascutti – questi i cinque accusati – sembrano esagerate. Il sospetto muove il club, che spera nella giustizia sportiva, ma muove soprattutto Mario Cagli, un avvocato civilista. La sua non è solo la figura di un ottimo professionista e di un appassionato di calcio, quanto di un intellettuale. Scrive libri e articoli per i giornali, corrisponde con Umberto Eco e altri protagonisti della vita culturale italiana. La sua immagine ci viene restituita, allo stadio, dalle foto conservate nel fondo donato all’Archiginnasio di Bologna. Quel luogo del sapere, una delle biblioteche più belle al mondo e nel cuore della città con l’università più antica al mondo, è un altro pezzo della nostra narrazione, perché conserva riviste, giornali, altri pezzi di quella stupenda avventura.
A Cagli si affiancano Arrigo Gabellini, noto penalista, e Alberto Magri. I tre si rivolgono il 7 marzo alla Procura della Repubblica di Bologna. Tocca al magistrato Pellegrino Jannacone disporre il sequestro delle provette delle controanalisi. Sono conservate a Coverciano, dove ha sede la Federazione italiana dei medici sportivi. A guidarla è Fino Fini, il dottore della Nazionale. Il blitz sulla collina di Firenze lo compie il maggiore dei Carabinieri Vittorio Carpinacci.
Fonte: SkySport