Sbagliare è umano, tornare sui propri passi è da persone sagge. E’ successo in Bacigalupo-Barracuda, Prima Categoria girone D, con la formazione di casa vittoriosa al 95’ grazie ad un rigore piuttosto inusuale concesso dall’arbitro dopo aver udito un espressione blasfema da parte di un giocatore della squadra ospite presente all’interno dell’area di rigore. Niente da fare, però. La gara si rigiocherà, con il Bacigalupo che in caso di vittoria potrebbe salire al secondo posto in classifica a quota 23 punti, mentre Barracuda avrebbe la possibilità di risalire fino ad un punto dalla zona playoff, il cui ultimo posto disponibile è attualmente occupato dal Collegno Paradiso fermo a quota 17 punti.
Il fatto
Tutto ruota intorno all’episodio che si registra al nono minuto della ripresa. Il numero cinque della squadra ospite, Gianpiero Opsi, nell’incitare i suoi compagni si lascia andare ad un espressione ritenuta blasfema. La punizione è la più severa possibile perché, oltre all’espulsione del giocatore, viene assegnato anche il calcio di rigore, dal momento in cui Opsi si trovava all’interno della propria rea. Grandi proteste durante e dopo la gara, con la USD Barracuda che ha poi deciso di presentare ricorso al Comitato Regionale Piemonte Valle d’Aosta. Tentativo andato a buon fine, con l’arbitro in questione che di fatto ha ammesso l’errore. Il reclamo, infatti, è stato accolto in base all’articolo 12 del regolamento del Giuoco del Calcio, che prevede: “l’assegnazione di una punizione indiretta (e non di un calcio di rigore) in favore della squadra avversaria qualora un giocatore protesti, usi un linguaggio e/o dei gesti offensivi, ingiuriosi o minacciosi o compia altre infrazioni verbali, come nel caso in esame, e ritenuto dunque sussistente il lamentato errore tecnico nell’applicazione della norma”. La partita fra Bacigalupo e Barracuda, dunque, si rigiocherà. Un episodio piuttosto singolare, che però alla fine non avrà ripercussioni di nessun tipo.
Fonte: SkySport