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Le “foreign Ownership” in Italia e in Europa

L’Italia, infine, come sempre è terra di contrasti. Da un lato, il nostro campionato è attrattivo per gli investitori stranieri in quanto i nostri club possono essere acquisiti con investimenti che, in altri campionati, risulterebbero insufficienti. Dall’altro, però, l’Italia ha alcune criticità ormai cristallizzate che ancor oggi scoraggiano gli investitori:

i club italiani sono fortemente indebitati, ciò comporta un forte rischio d’impresa;
– a parte poche eccezioni (Juventus, Sassuolo, Udinese, Frosinone), la maggioranza dei club calcistici italiani non possiede uno stadio di proprietà, non potendo dunque usufruire dei grandi vantaggi economici che esso comporta;
– le squadre italiane sono ancora troppo dipendenti finanziariamente dai ricavi dei diritti televisivi, in quanto quest’ultimi in media rappresentano il 50% degli incassi di un club-tipo italiano

In conclusione, in un mercato in crescita come quello del Calcio, le Foreign Ownership rappresentano il modo migliore per accrescere il proprio brand, diversificare le opportunità di business e ottimizzare le loro operazioni attraverso l’acquisizione (totale o parziale) della proprietà di una Società di calcio. In tal senso, l’Italia deve fare dei grossi passi in avanti per non perdere l’opportunità di attrarre i grandi gruppi internazionali intenzionati ad investire nell’industria del calcio e di conseguenza incrementare la competitività del campionato italiano a livello internazionale.

Fonte: SkySport

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