A Formello si parla spesso di oggetto misterioso: “Pedro Neto? Dicono sia forte, ma non l’ho mai visto…”. Frase clou tra i tifosi laziali, curiosi di vedere all’opera l’enfant prodige di appena 18 anni, arrivato due anni fa per 17 milioni di euro. Il secondo acquisto più costoso dell’era Lotito dopo Mauro Zarate. Parola chiave: investimento. Anche se fin qui Pedro Neto non ha ancora esordito in Serie A. In compenso, quando va in Nazionale fa sempre bene: amichevole contro la Germania Under 19, il Portogallo vince 1-0 e il “talentino” della Lazio sigla il gol vittoria. Controllo sulla fascia, finta, dribbling e destro potente sul palo del portiere. Un Pedro Neto show, celebrato anche dall’account Twitter dei biancocelesti con un post: “Una magia che batte il portiere….”. Super Neto.
Chi è Pedro Neto, dall’hockey alla Lazio
Se non avesse fatto il calciatore – probabilmente – Pedro Neto avrebbe giocato a hockey su prato. Era bravino, anche lì segnava molto, ma il vero talento era tutto per il calcio. Merito di suo zio, calciatore come lui, il primo a convincerlo ad abbracciare il mondo del “pallone”. Pedro Neto è cresciuto nel Braga, ha esordito in Serie A a 17 anni lasciando il segno per i posteri: pronti, via ed è subito gol contro il Nacional. Un predestinato, attaccante rapido e veloce che si ispira a Bernardo Silva, suo idolo da sempre. Nell’estate del 2017 – tramite Jorge Mendes, suo procuratore – la Lazio chiama e lui vola a Roma, dove si allena con la prima squadra insieme al suo amico Bruno Jordao, anche lui arrivato dal Braga, centrocampista del ’98. Diverse panchine con Inzaghi, qualche partita con la Primavera e un solo gol. Nessuna chance, solo misteri. L’esordio in A non è ancora arrivato, Neto si allena coi i grandi e impara la lingua tramite lezioni private di italiano,. Dopo il ritiro di Auronzo sogna il debutto con la Lazio. Intanto, segna con il Portogallo dei “ragazzini” mettendosi in mostra. Inzaghi osserva con attenzione.
Fonte: SkySport