Nonostante sia in un brutto momento di forma, il PSG rimane una delle squadre più difficili da difendere in Europa, se non altro per l’enorme quantità di talento offensivo che ha a disposizione. Contro il tridente leggero schierato ieri sera al San Paolo, formato da Neymar, Mbappé e Di Maria, Koulibaly ha alzato il proprio livello di gioco, mostrando una capacità di lettura difensiva e un’abilità nell’uno contro uno impressionante. La sua prestazione merita di essere sottolineata, anche perché mette in evidenza i miglioramenti del difensore in aspetti del gioco che di solito non gli associamo.
Nella prima mezz’ora di gioco il Napoli è basso e il PSG arriva facilmente sulla trequarti, dove Neymar e Mbappé si muovono liberi da ruoli e movimenti prestabiliti, mentre Di Maria staziona spesso nel mezzo spazio di sinistra, a fare qualcosa a metà tra la mezzala e l’ala vera e propria. Per la linea difensiva di Ancelotti contenere l’esuberanza delle due stelle della squadra francese è un enigma complicato: uscire aggressivi dalle posizioni per arginare il gioco avversario tra le linee contro giocatori che saprebbero dribblare il diretto marcatore spalle alla porta con un singolo tocco è forse un rischio troppo grosso, ma anche rimanere in attesa a difendere la zona può significare concedere conclusioni pericolose al limite dell’area.
Raul Albiol e Kalidou Koulibaly cercano di dividersi i compiti: il primo inizialmente cerca di seguire a uomo i movimenti continui di Mbappé, mentre il secondo, forse, dovrebbe contenere le progressioni palle al piede di Neymar. Ma il centrale senegalese preferisce un atteggiamento più conservativo, aspetta gli avversari nella sua zona, davanti a Ospina, fino al momento prima che possano pensare di poter tirare in porta.
Al quarto minuto Callejon sbaglia uno stop difficile a centrocampo e regala palla alla transizione del Neymar, che con cinque tocchi arriva al limite dell’area di rigore. Poco prima che scarichi il pallone a Mbappé, si vede Koulibaly aspettarlo piegato sulle gambe con le braccia larghe, precisamente al limite della lunetta al limite dell’area. In area il senegalese difende puramente a zona, mentre Mbappé gira intorno Allan dopo essersi visto ribattere il primo tentativo di cross. La palla torna ancora a Neymar, ma questa volta è al limite dell’area piccola, spalle alla porta, ma dietro di sé ha ancora Koulibaly che aspetta la sua mossa. Il 10 brasiliano vorrebbe girarsi ma sente le braccia del senegalese sulle spalle e allora scarica dietro per Verratti: il centrocampista italiano prova il tiro di potenza, di prima, ma Koulibaly si è staccato appena in tempo per mettere la gamba tra il pallone e Ospina.
La sfida con Neymar si ripropone una decina di minuti dopo. Questa volta la stella del PSG prende palla sulla trequarti e, nonostante sia circondato da quattro avversari, punta la porta dritto per dritto, come se fosse solo lui contro il portiere. Ad aspettarlo al limite dell’area, però, c’è ancora Koulibaly, il loro duello sta assumendo i contorni del western. Il centrale sembra un uomo che aspetta un treno sui binari, in attesa di spostarsi solo all’ultimo momento utile, se non fosse che in questo caso è il treno a spostarsi. Neymar finta di tirare con il sinistro e si porta palla sul destro, ingannando il difensore del Napoli, che si era piegato per chiudere la porzione di specchio alla sua destra. Neymar sembra destinato ad arrivare in porta, ma Koulibaly, con un utilizzo del corpo che associamo ai centrali ruvidi di una volta, allarga il braccio per sentire l’avversario, rallentandolo esattamente quanto basta per non commettere fallo e permettere a Mario Rui di intervenire.
Fonte: Sky