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Serie A, le migliori giocate della 10^ giornata

Subito dopo la partita con la Lazio, Luciano Spalletti ha detto di Marcelo Brozovic che ha «la bussola direzionale nei piedi, la pulizia nei passaggi», sottolineando l’importanza del croato nell’economia del centrocampo interista in termini di personalità, carisma, bagaglio tecnico e intelligenza tattica, «anche se qualche volta la tocca troppo».

Se l’animo di Brozo resta sempre, nel profondo, un po’ quello del mezzofondista recuperatore di palloni (è primo per chilometri percorsi nelle classifiche della Serie A, e anche ieri sera è stato il migliore della sua squadra; secondo soltanto ad Allan per palle recuperate) è anche vero che Spalletti lo sta trasformando nel centro nevralgico della manovra interista: ieri sera insieme a Vrsaljko e Asamoah, Brozo è stato uno di quelli ad aver giocato più palloni, distribuendo 76 passaggi – il doppio dei compagni di reparto Joao Mario e Vecino.

In questa giocata, arrivata all’altezza del quarto d’ora, è come se le due anime di Brozo ballassero la danza di Metamor. Sul rilancio accelerato con le mani di Handanovic, Brozovic esegue un primo controllo con il sinistro non perfetto, il pallone sfila e sembra fuggire dalla sua portata, con Lulic che incombe, ma a questo punto Brozovic arriva a sfiorare la sfera con l’esterno del piede destro, facendola scivolare tra le gambe di Lulic. Poi, ancora col destro, come si fa con la mazza da hockey per proteggere il disco, taglia fuori anche il tentativo di recupero di Acerbi, ritagliandosi lo spazio vitale per servire con un filtrante l’accorrente Perisic.

Il gesto di Brozovic è così elegante, e così inatteso, che né Joao Mario né Vecino, negli insoliti ruoli di ali, se la sentono di correre in profondità, tentennano come se fossero convinti che il compagno stia per perdere il pallone da un momento all’altro. La maniera in cui Brozovic sfata le convinzioni dei suoi compagni, forse, è la più grande attestazione del successo dell’intuizione di Spalletti.

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Fonte: Sky

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