Quattro sconfitte nelle ultime cinque partite di Liga. L’ultima, sicuramente, la più dolorosa. Barcellona-Real è la sfida dell’anno, perderla incassando cinque gol rappresenta la peggiore delle umiliazioni. La squadra di Lopetegui è tornata a casa con una manita sul groppone, devastata dalla tripletta di Suarez e dalle reti di Coutinho e Vidal. I punti di distacco dai blaugrana, che sono in vetta alla classifica, hanno raggiunto quota sette. In campionato il successo manca da più di un mese e Florentino Perez non intende aspettare ancora. Per questo motivo la panchina di Lopetegui sembra, ormai, definitivamente saltata, soltanto quattro mesi dopo l’insediamento dell’ex Ct della Spagna. Secondo le ultime indiscrezioni, l’ufficialità dovrebbe arrivare nelle prossime ore. Per raccogliere la sua eredità è corsa a due, con Santiago Solari e Conte in pole. Il primo è il nome preferito dai giocatori, il secondo quello in cima alla lista di Florentino Perez: “Il rispetto non si impone, ma si guadagna” Ha tuonato dopo la disfatta di Barcellona il capitano Sergio Ramos, quasi a mandare un messaggio all’ex allenatore di Juve e Chelsea.
“I grandi giocatori vogliono grandi allenatori”
Ecco, questo pare essere il tema più scottante, quello sul quale si sta discutendo di più in Spagna. La fama che accompagna Conte, evidentemente, ha allarmato e non poco lo spogliatoio dei campioni d’Europa in carica, che preferirebbero una soluzione interna come lo fu quella di Zidane. Su questo tema, ovvero sul possibile impatto che il tecnico italiano può avere sul Real, si è parlato anche negli studi di Sky Sport, al Club. Chi conosce meglio di tutti l’ambiente madrileno è sicuramente Esteban Cambiasso, che la maglia del Real Madrid l’ha indossata dal 2002 al 2004, prima di arrivare all’Inter: “I grandi giocatori vogliono grandi allenatori – ha spiegato – gli spogliatoi sono difficili da gestire? No, non lo sono. Ma devi essere capace, avere una storia alle spalle e soprattutto una grande personalità. In questo modo i campioni li gestisci eccome”. E in questo caso non si parla di una squadra comune, come tutte le altre: “Ma di calciatori che hanno vinto tre Champions di fila – ha sottolineato l’argentino – questi sono dei numero uno. I giocatori vogliono essere allenati bene per vincere, chiedono solo questo. Il problema sorge quando si rendono conto che manca una guida tecnica all’altezza”
Fonte: Sky