È il quarto capitolo della saga: “Una notte al Museo – Il segreto del Camp Nou”. Quando ricapita di sentirsi i “padroni” – custodi, meglio – del Camp Nou, conoscerlo nel profondo, dalla pancia, nei suoi meandri, infiniti, la galleria dei suoi mostri… sacri. Il loop delle meraviglie, da Cruijff a Maradona e scorrendo via via l’album della storia del calcio fino a Ronaldo, Ronaldinho, Neymar, Messi e tutti quelli che desiderate, ognuno con il suo. Ogni volta così, ma ieri sera è stato veramente speciale: la zona mista – l’area riservata alle interviste – era praticamente in campo, a 50 metri dal tappeto verde. Le luci leggermente soffuse, che pareva davvero di trovarsi di fronte a un enorme tavolo da biliardo. Sei lì che vorresti un pallone per tirare un rigore, lo vedi già nel “sette” (qualcuno ha giurato di aver udito anche il boato del pubblico…), come in un fantasy. Pochi minuti prima c’erano Suarez e Icardi e ora ci sei tu… che guardi l’ora e dici, tra te e te: sai che c’è, spero che i giocatori escano il più tardi possibile, voglio dormire qui, seppellitemi qui!
Fonte: Sky