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Mou, gesto del triplete ai tifosi Juve. VIDEO

Tre dita, almeno due significati. Dopo aver ideato la conferenza stampa lampo (3 minuti, record), José Mourinho ormai parla a gesti: un mignolo birichino rivolto alle telecamere uscendo dal campo dopo la sudata vittoria contro il Newcastle, un “tre” con le dita mostrato ai suoi ex tifosi del Chelsea dopo il pari-beffa nell’ultima di campionato, un nuovo “tris”, questa volta rivolto ai tifosi della Juventus, al termine dell’incontro di Champions perso dal suo Manchester United. Abbastanza chiaro l’intento: provocare (arte in cui è maestro assoluto), altrettanto palese il significato: triplete. Parola che ancora oggi esalta qualsiasi tifoso interista, facendo ribollire invece le tifoserie avversarie. Il ricordo di quel magico 2010 è stampato nella mente di Mourinho, che non perde occasione per ritirarlo fuori e sbandierarlo in faccia al “nemico”. E’ successo, di nuovo, contro la Juventus, dopo che già i tifosi del Milan si erano visti sventolare sotto il naso quelle tre dita in ben due occasioni. Tornava a San Siro da allenatore del Real Madrid, fu accolto dai fischi degli ex-cugini e rispose col gesto del triplete. Replicato poi lasciando lo stadio a bordo del pullman, da dietro un finestrino. Adesso, invece, il “tre” da padrone di casa, per salutare la Juve che lo stava battendo e che in questa stagione più che mai insegue proprio quel sogno (Mou forse la chiamerebbe ossessione, giusto per rimanere in tema di provocazione).

Ma le tre-dita-di-Mou (da non confondere con quelle di Roberto Carlos, che comunque generavano siluri di portata simile) possono avere anche un altro significato, e lo sanno bene i tifosi del Chelsea a cui le ha rivolte solo pochi giorni fa, dopo un 2-2 acchiappato all’ultimo dagli uomini di Sarri. I tifosi Blues, ingrati, lo fischiano, lui risponde a gesti ricordando loro le 3 Premier vinte dal club con lui in panchina, unico tra i manager attuali del campionato inglese a poter vantare un simile curriculum.

Fonte: SkySport

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