Sean Cox, 3 anni a ultrà Roma per disordini
“Disordini violenti”. È questa la motivazione della condanna comminata a Filippo Lombardi, il tifoso della Roma imputato per gli scontri di Liverpool in occasione della semifinale di Champions League dello scorso aprile che portarono al ferimento del fan de Reds, Sean Cox. Il tifoso irlandese da allora è in coma. L’ultrà giallorosso è stato condannato a tre anni per “violent disorder”, ma è stato assolto dall’accusa di gravi lesioni. La sentenza del tribunale di Preston ha riconosciuto al giovane l’estraneità rispetto all’aggressione a Cox, anche se l’accusa sosteneva che il 21enne si fosse tolto la cintura e avesse colpito il tifoso irlandese. I giudici inglesi lo hanno comunque condannato a tre anni di reclusione per aver partecipato attivamente agli scontri. Per disordini violenti era stato condannato anche l’altro tifoso romanista, Daniele Sciusco, che dovrà scontare due anni e mezzo di carcere. C’è ancora mistero, invece, sul terzo indagato, denominato N40, ancora in attesa di essere estradato in Inghilterra e secondo i giudici il vero responsabile del pugno a Cox.
Il processo
In tribunale per il verdetto c’erano una dozzna di famigliari di Sean Cox, compresa la moglie Martina. Lombardi, che ha avuto a disposizione un interprete durante il dibattimento, è tornato su quella maledetta sera, affermando di essersi perso in prossimità di Anfield Road e di aver sfoderato la cintura per paura di trovarsi in mezzo ai tifosi del Liverpool.
Fonte: SkySport