Sabato 20 ottobre sarà la sua prima volta all’Allianz Stadium e chissà che Domenico Criscito non ripensi a quello che poteva essere e non è stato. Il difensore del Genoa e della Nazionale tornerà a sfidare la Juve. Si giocherà nel tempio del tifo bianconero, in quella che poteva essere anche casa sua se un giorno di settembre del 2007 Claudio Ranieri non l’avesse schierato difensore centrale in un Roma-Juventus 2-2. “Mimmo” al centro della difesa con il portoghese Jorge Andrade, Giorgio Chiellini terzino sinistro e il ceco Grygera a completare il reparto. È una Vecchia Signora in ricostruzione quella che si presenta all’Olimpico al cospetto dei giallorossi di Luciano Spalletti. Il ricordo di Calciopoli è ancora vivo, così come la stagione di Purgatorio in Serie B. Quel pomeriggio Criscito vive una giornata da incubo, una delle peggiori della sua carriera. In 45 minuti non vede mai la palla: ogni tentativo di anticipo su Francesco Totti è un’azione da gol per la Roma. Il capitano segna una doppietta e in entrambe le occasioni le responsabilità sono da iscrivere a quel ragazzino di 21 anni, forse non ancora pronto per quel salto, forse ancora acerbo per fare il titolare nella squadra più titolata d’Italia.
Sei minuti da incubo
Dopo 17 minuti la Juve passa in vantaggio con il colpo di testa di Trezeguet su assist di Iaquinta. Un’illusione spezzata tra il 30’ e il 36’ da una delle solite prestazione super di Totti: alla mezz’ora Amantino Mancini cerca il capitano giallorosso, che aggira in agilità Criscito e batte Buffon. “Mimmo” si lascia andare, reclama un fallo ma capisce subito di aver sbagliato la marcatura. Sei minuti dopo altra dormita di Criscito e altro gol di Totti. A fine primo tempo Ranieri toglie il suo giovane difensore, frastornato oltreché già ammonito per un fallaccio in ritardo su Cassetti, e inserisce l’esperto Nicola Legrottaglie. La Juventus riuscirà a pareggiare nella ripresa con Iaquinta, su assist direttamente da rimessa laterale di Giorgio Chiellini. Eh sì, perché l’attuale capitano della Nazionale azzurra ha iniziato la carriera da terzino sinistro. E nella sua progressiva trasformazione in difensore centrale quel 2-2 dell’Olimpico ha contato e non poco. Criscito, infatti, giocherà altre quattro partite, relegato in panchina per lo spostamento di Chiellini al centro. Senza quel primo tempo di Roma chissà, magari oggi Criscito sarebbe il difensore centrale della Juve campione d’Italia e Chiellini farebbe ancora su e giù sulla fascia ogni domenica.
La carriera da terzino
A gennaio 2008 Criscito va in prestito al Genoa per trovare continuità. Dovrebbe essere un trasferimento temporaneo, ma a Torino non tornerà più. In rossoblù non sarà mai più un difensore centrale di una difesa a quattro. Gasperini lo utilizza nella difesa a tre o come terzino sinistro. E sarà sulla fascia che “Mimmo” diventerà uno dei migliori esterni bassi italiani. Nel 2011 passa allo Zenit San Pietroburgo per 11 milioni di euro: in Russia resta sette stagioni, tutte vissute da titolare. L’ultima persino da capitano. Quest’anno il ritorno in Italia, il terzo al “suo” Genoa, dove aveva già giocato in Serie B prima della parentesi con la Juve. Sabato tornerà a incrociare la Vecchia Signora. Sarà la sua prima allo Stadium. Chiellini giocherà difensore centrale, lui terzino sinistro. Avrà la fascia da capitano al braccio, ma non sarà quella bianconera come forse sognava a inizio carriera. Il destino ha voluto così.
Fonte: SkySport