PIANETA CALCIO

Monza, la prima di Berlusconi: “Vince chi ci crede”

MONZA – Tutto lo stadio Brianteo in piedi per Silvio Berlusconi, nuovo proprietario del Monza. L’ex proprietario del Milan è stato accolto per la sua prima presenza allo stadio con i cori “Silvio, Silvio, Silvio” mentre si sedeva in tribuna vip, dove ha anche scattato foto con alcuni tifosi. Allo stadio per la partita di Serie C tra Monza e Triestina (finita in pareggio, 1-1), al fianco dell’imprenditore e leader di Forza Italia ci sono anche il fratello Paolo, l’amministratore delegato del club brianzolo Adriano Galliani, lo storico legale rossonero Leandro Cantamessa, il sindaco di Monza Dario Allevi, la senatrice Licia Ronzulli e il conduttore Gigi Marzullo.

BERLUSCONI AI GIOCATORI DEL MONZA: “CHI CI CREDE VINCE” – “Per quanto riguarda l’immediato, sono qui a vedere la prima partita. Non vi nascondo che sono un po’ emozionato. E a voi dico: ‘Mi raccomando’. Io avevo alcune frasi che dicevo qualche volta ai miei giocatori e una era questa: ‘Ricordatevi che chi ci crede combatte. Chi ci crede supera tutti gli ostacoli. Chi ci crede vince’. Quindi, credeteci, andate in campo e vincete con almeno tre gol di scarto”. Queste le parole pronunciate ai giocatori della squadra brianzola dal nuovo proprietario del Monza, negli spogliatoi dello stadio Brianteo, prima della gara con la Triestina.

“DERBY COL MILAN? SONO ROSSONERO” – Berlusconi si è poi concesso ai cronisti. “Un derby entro tre anni con il Milan come spera Galliani? Io sono rossonero dalla nascita, non parlerei di questo. Mi ha spinto a dire sì a questo progetto Monza la volontà di dar vita a un modo nuovo di essere dei giocatori. Non si può simulare e non si possono fare tante scene”, ha sottolineato l’ex presidente rossonero, nel prendere posto in tribuna al Brianteo, per la sua prima da proprietario del Monza.

“CALCIATORI SENZA TATUAGGI, PER ESSERE D’ESEMPIO COME CLUB” – “Voglio che giochino tutti calciatori italiani e che abbiano certe regole – ha spiegato Berlusconi – Voglio ragazzi ordinati, che si presentino bene, che siano senza barba, senza tatuaggi e senza orecchini. Ragazzi educati, ben vestiti, che quando firmano si legga bene il nome e cognome, che in campo abbiano un comportamento leale, che parlino all’arbitro non nei modi che si vedono oggi. Mi dicono che è impossibile trovare calciatori senza tatuaggi: io dico che li troveremo, saremo un’eccezione. Spero che il nostro club sia di esempio per altre società in futuro. Parlo di valori eterni, che valgono nel calcio come nella vita. Valori come altri che si stanno perdendo, vedi la politica. Patria, civiltà, pace, libertà e democrazia sono valori importanti e comuni che spesso sono disattesi. Anche in politica servirebbe una bella rigenerata”.

Fonte: Repubblica.it

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