Ibiza, basta la parola. L’”isola bianca” che si colora di notte, patrimonio dell’umanità per l’eccezionale ricchezza culturale e naturale, ma soprattutto capitale mondiale del divertimento. Qui Marco Borriello, a 36 anni, ha deciso di rimettersi in gioco con la maglia dell’Ud Ibiza, dopo una carriera scandita da gol – ben 96 in serie A – e gossip, a cominciare dalla storia travolgente e coinvolgente con Belen Rodriguez.
Borriello-Ibiza: amore a prima vista
Perché Marco “Il conquistatore” è stato tra i primi calciatori a subire il fascino irresistibile dell’isola. E a non volerla lasciare più. Al punto da decidere di comprare e ristrutturare una delle ville più belle, dal panorama mozzafiato, diventata in poco tempo polo concorrenziale della movida dell’isola. Si dice che i migliori party a bordo piscina siano organizzati proprio a casa dell’ex attaccante di mezza serie A, ma la vita di Borriello sull’isola non è solo feste e divertimento, da quando ha deciso che a uno dei suoi più grandi amori – il calcio – non poteva davvero dire addio. “Se me la ricordo la prima volta a Ibiza? Certo, mi ci aveva portato Costacurta. Una vacanza di 4 o 5 giorni bellissima: da lì mi è entrata nel cuore”, ricorda l’attaccante napoletano a Sky Sport.
La fidanzata del presidente e l’idea Borriello
Convincerlo e coinvolgerlo è stato facile. Merito soprattutto del presidente dell’Ud ibiza: Amadeo Salvo, imprenditore spagnolo, ex numero uno del Valencia, l’uomo che nel 2015 ha rilevato il club per puntare in alto e dare vita ad un progetto ambizioso. Per farlo si è affidato all’esperienza di Borriello anche se – a dirla tutta – l’idea di prendere Marco è venuta a un’altra persona: “Stavamo cercando un centravanti e la mia fidanzata, che lavora all’Uefa, mi ha parlato di Borriello – ha rivelato il numero uno del club -. Ho subito pensato che fosse impossibile essendo un giocatore da Serie A”. “Con un presidente così possiamo mostrare alla gente di Ibiza che si può fare sport ad alto livello”, aggiunge Borriello.
Ud Ibiza, un progetto che guarda al futuro
I primi di settembre Marco firma con l’Ibiza, non gioca dal 23 dicembre scorso, un tempo infinito ma non abbastanza lungo da tenerlo lontano dal campo di calcio. Allora vestiva la maglia della Spal. Una breve e sfortunata parentesi a Ferrara: un solo gol ma soprattutto tanti infortuni muscolari e un feeling mai trovato con l’ambiente. “C’è un presidente che conosce come si fa sport e ha già vinto tre campionati – prosegue Borriello -. Ora dobbiamo scalare altre posizioni per raggiungere il massimo livello”. Anche Salvo la pensa allo stesso modo: “Ibiza è un’isola che accoglie tanti calciatori di livello mondiale durante le vacanze. Perché non può avere un club che rappresenti un’alternativa per chiunque voglia venire qui?
“Ibiza non ha categoria: è famosa in tutto il mondo”
L’ingaggio di Marco attira l’attenzione dei media spagnoli e italiani. È la sua scelta – una scelta di vita – a rubare la scena a una delle isole più belle del pianeta. Per un po’ si parla solo di lui, di quell’ex ragazzo prodigio – capace di segnare in Serie A con 12 maglie diverse – che si rimette in discussione dal basso. Dalla Segunda Division B spagnola. La nostra Serie C, insomma. Per lui un nuovo inizio e il trampolino di lancio per la carriera da dirigente. Ma guai a parlare di passo indietro. “Per me l’Ibiza non ha categoria – ammette l’ex attaccante di Genoa e Roma. Questo posto è paragonabile a New York o Los Angeles: è un luogo conosciuto in tutto il mondo. Perché non può essere leader anche nello sport?”.
Borriello e la vitasocial
Borriello lo ritroviamo anche sui social, in una sfida costante con l’amico fraterno Bobo Vieri, ad allenarsi come un matto. O a bordo piscina ma sempre con la testa nel pallone. E soprattutto tanti, tanti amici. Alcuni di passaggio, come Miralem Pjanic, altri vicini a lui per aiutarlo a partire con il piede giusto. Dopo tanti mesi di inattività, ritrovare il ritmo giusto è un’impresa. I primi allenamenti sono i più duri. Bisogna rompere il fiato. Gli stimoli però non mancano. A cominciare dai nuovi compagni di squadra, per i quali l’attaccante italiano rappresenta un punto di riferimento.
L’esordio amaro
Borriello è un giocatore diverso, ma quella voglia di tornare in campo è rimasta la stessa. Poco importa che non sia più Serie A. È il 16 settembre, è domenica, ed è l’esordio. Questo basta e avanza. L’Ud ibiza – che finora ha vinto solo la prima gara con il Siviglia Atletico – ospita alla quarta giornata il Badajoz. Cercasi disperatamente bomber. E Borriello sembra l’unico in grado di impensierire gli avversari. Nonostante la marcatura a uomo fissa e asfissiante, i colpi – provati – sono quelli del campione. Non ha i 90 minuti nelle gambe ma lui resta in campo lo stesso. Anche se il gol non arriva, e al settantesimo l’Ibiza subisce la beffa in contropiede. E così arriva la sconfitta all’esordio, inaspettata e ugualmente dolorosa. “Nella mente c’è sempra la vittoria e il gol, ma il calcio è duro in ogni categoria – commenta Borriello – C’è da lavorare”. Il tempo per riscrivere il finale della storia non mancherà, i gol – c’è da scommetterci – neppure. Ibiza, che deriva dall’arabo “Yabisah”, che significa “terra”, ormai è diventata casa sua.
Fonte: Sky