La vittoria del Cagliari contro il Bologna è stata appena la seconda in queste prime otto di campionato, dopo i tre punti strappati all’Atalanta a Bergamo più di un mese fa. Al netto di un calendario complesso, che ha visto i rossoblù affrontare Milan, Inter, Atalanta, Sampdoria e Sassuolo tra le altre, l’inizio della gestione Maran a Cagliari non è stata facile, insomma. La squadra sarda è andata incontro a brutte sconfitte (contro Empoli e Parma fuori casa, ad esempio) ma soprattutto è sembrata spesso spuntata in fase offensiva, con poche armi che non fossero la testa salvifica di Pavoletti (con cui ieri ha segnato il suo terzo gol stagionale). Il Cagliari, nonostante la vittoria di ieri, rimane penultima in Serie A per Expected Goals creati, davanti al solo Frosinone.
La riuscita di questa articolata azione contro il Bologna spiega in negativo le difficoltà del Cagliari di mettere in campo le idee di Maran con il pallone, scambiate spesso per un semplice gioco di ripartenze. La manovra offensiva dei rossoblù parte dal riciclo di una seconda palla nata da una spizzata di Barella, che porta la squadra di Maran ad ordinarsi con il possesso nella metà campo avversaria. La palla circola orizzontalmente da destra a sinistra con l’aiuto dei due terzini e all’inizio vediamo Castro molto largo ad affiancare i due attaccanti, Joao Pedro e Pavoletti. Quando la palla torna a Bradaric centralmente, però, il centrocampista argentino taglia nuovamente verso il centro, dove lo aspetta Barella, che è salito sulla trequarti. Sulla stessa linea di passaggio del regista croato ci sono quindi ben tre giocatori molto vicini (cioè Castro, Barella e Joao Pedro), che possono associarsi per andare velocemente in verticale scardinando la resistenza bassa del Bologna. Barella tocca una prima volta il pallone, servendo il movimento in verticale di Castro, su cui è costretto ad uscire Danilo. L’ex centrocampista del Chievo anticipa l’uscita del centrale del Bologna e serve Joao Pedro, che con un paio di passi è già in area dove può tirare fronte alla porta. Joao Pedro apre il piatto, che sembra usare come una racchetta da ping pong, e prova a mettere il pallone sul palo più lontano, costringendo Skorupski ad usare tutta la sua velocità nell’andare a terra in estensione per deviare la palla in calcio d’angolo.
Il gioco di Maran richiede ai suoi giocatori non solo grande applicazione tattica, ma anche esecuzioni tecniche pulite e giocate individuali complesse, perché prova ad andare in verticale verso la porta avversaria passando per i corridoi centrali non solo in transizione, ma anche a partire da situazioni statiche come questa. Non è un caso che la riuscita di questa azione sia passata dai piedi di Bradaric, Barella, Castro e Joao Pedro, probabilmente gli uomini di maggiore valore tecnico del Cagliari, che sarà dipendente soprattutto da loro nella buona riuscita del suo campionato.
Il gol perfetto di Insigne
Fonte: SkySport