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Suarez non segna fuori casa in Champions dal 2016

Da due anni c’è un “Pistolero” che in Europa si dimentica di premere il grilletto. Risuona la musica della Champions League e lui diventa un giocatore normale: Luis Suarez ha sempre segnato a raffica in Liga, ma nelle notti europee diventa un attaccante ‘spuntato’. Irriconoscibile. Nel 2015-2016 otto gol in nove presenze. Poi il buio. L’uruguayano del Barcellona ne ha segnati soltanto quattro in 19 partite nelle ultime due stagioni. E lontano dal Camp Nou non mima il gesto delle pistole dal settembre 2015, dal pareggio dell’Olimpico contro la Roma: un colpo di testa a porta vuota per il momentano vantaggio blaugrana prima dell’eurogol dalla distanza di Alessandro Florenzi. Anche quest’anno la sua campagna europea non è iniziata nel migliore dei modi: il Barça demolisce il PSV 4-0 e il protagonista della serata non è il numero 9 ma il “diez”: Messi segna una tripletta e Suarez fa la comparsa. Soltanto un assist di punta per la pulce argentina e poco altro. Una prestazione anonima.

Il Tottenham e lo 0-5 del 2013

Nella seconda giornata dei gironi, il “Pistolero” triste ritrova il Tottenham, uno dei suoi bersagli preferiti quando giocava in Premier League con il Liverpool. In particolare resta nella storia personale di Suarez un pokerissimo dei Reds in casa degli Spurs del dicembre 2013. Una prestazione da stropicciarsi gli occhi del fuoriclasse uruguayano. Si può riassumere così: dribbling secco in area di rigore e sinistro nell’angolino dopo 18′. Pallonetto respinto da Lloris e ribadito in rete da Jordan Henderson al 40′. Assist al bacio per lo 0-3 di Jon Flanagan al 75′. Tocco sotto meraviglioso sull’uscita del portiere all’84’. Altro assist per il definitivo 0-5 di Rahem Sterling al’89’. E chissà che allora l’aria di Londra e le maglie bianche degli Spurs non possano sbloccare il “Pistolero”. Anche se non si giocherà a White Hart Lane, ma a Wembley e in porta potrebbe non esserci Hugo Lloris, appena tornato ad allenarsi dopo un infortunio. Suarez vuole sfatare la maledizione europea e tornare a essere decisivo per il suo Barcellona. Anche perché, come ha detto dopo il pareggio interno contro l’Athletic, “non si può dipendere sempre dalle giocate di Messi”. È giunto il momento di dimostrarlo con i fatti, di tornare a essere “Pistolero” anche in Europa.

Fonte: Sky

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