OBIETTIVO NAPOLI – Liverpool non pervenuto al San Paolo
Vittoria scritta, diretta e firmata Carlo Ancelotti. Un Napoli perfetto dal punto di vista tattico, ha annullato dal campo i vice-campioni d’Europa, raccogliendo meno di quanto seminato in una gara di grande maturità e personalità.
Ancora una volta il tecnico azzurro si è inventato qualcosa di nuovo per fronteggiare l’avversario di turno. Modulo double face: in fase di possesso si ricorre ad un 3-5-2, con Maksimovic dentro al posto di un appannato Hysaj, per chiudere la retroguardia insieme ad Albiol e Koulibaly. Il Liverpool non li passerà mai per tutto il match. Centrocampo con Allan e Hamsik al centro e Fabiàn Ruiz a galleggiare tra mediana e trequarti. Callejòn e Mario Rui a spingere sulle fasce, con davanti Milik e Insigne. In fase di non possesso le cose cambiano: la difesa torna a quattro, con l’abbassamento di Mario Rui, mentre Callejòn si mantiene alto e Fabiàn Ruiz si allarga più decisamente a sinistra, tornando al 4-4-2 consueto, seppur modificato dalle caratteristiche dei singoli.
Questo sistema di gioco ha permesso alla difesa azzurra di non concedere mai la profondità ai temibili Salah e Mané, mentre in fase di impostazione i due interni di centrocampo del Liverpool faticavano a leggere le coperture e i tempi del pressing, presi in mezzo ai centrocampisti interni e gli esterni, con tre difensori centrali capaci di fare partire con pulizia l’azione.
Qualche difficoltà il Napoli l’ha avuta al momento di concretizzare il proprio gioco. Un po’ è mancata la precisione nell’ultima rifinitura, un po’ le giocate dei giocatori offensivi. Fabiàn Ruiz, in particolare, è parso poco a suo agio nel nuovo ruolo, anche per un fatto di piede forte, visto giocando da mancino a sinistra si perdeva gran parte della sua efficacia quando si accentrava. Forse anche per questo, nella ripresa Ancelotti ha cercato di puntare più decisamente sul 4-4-2, inserendo Verdi a sinistra alla ricerca di maggiore ampiezza. Con le modifiche della ripresa gli azzurri si sono fatti più pericolosi trovando maggiormente la manovra sulle fasce, costringendo il Liverpool ad un atteggiamento ancor più passivo. Positivo anche l’apporto di Mertens, che ha donato vivacità al reparto offensivo e ha mancato il gol per pura sfortuna. Ma l’acuto decisivo per il gol nel finale è arrivato da un movimento e un assist di Callejòn, il migliore nell’attaccare la profondità ed il più lucido nelle scelte per tutti i 90 minuti.
La vittoria, alla fine, è stata più che meritata per un Napoli che ha così trovato il primo posto nel girone, nonostante il deludente pareggio sul campo della Stella Rossa. Al di là dell’ottima organizzazione tattica, però, c’è l’impressione che la squadra azzurra abbia bisogno di una crescita ulteriore da parte di molte delle sue individualità. In molti elementi sembra mancare quel pizzico di efficacia necessaria a concretizzare i buoni presupposti che si vengono a creare. Proprio rifacendoci a Callejòn, che prima abbiamo citato non a caso, sarebbe importante che molti altri suoi compagni offensivi, anche più dotati di lui tecnicamente, acquisissero la sua stessa intelligenza ed concretezza e nelle giocate. Sarà questo, probabilmente, il passo ulteriore che Ancelotti dovrà pretendere dai suoi, per affrontare nel miglior modo possibile questa stagione di cambiamento.