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Ravanelli lascia Kiev: “Situazione insostenibile”

È durata solo 9 partite l’avventura ucraina di Fabrizio Ravanelli, allenatore dell’Arsenal Kiev dimessosi dopo l’ultima sconfitta casalinga per 3-1 contro l’Olimpik Donetsk. Situazione complicata per il club della Capitale, ultimo con 4 punti raccolti: solo una vittoria stagionale per “Penna Bianca” a fronte di 7 sconfitte e 19 reti incassate. Già protagonista in negativo alla guida dei francesi dell’Ajaccio, l’ex attaccante di Juventus e Perugia tra le altre ha spiegato i motivi della sua decisione: “Sono venuto qui con grande entusiasmo, sfortunatamente ho dovuto confrontarmi con una realtà che stava diventando più complessa e che ha raggiunto recentemente un livello critico. Le difficoltà non sono mai state un ostacolo, al contrario, mi hanno motivato. Purtroppo i risultati non sono arrivati nonostante gli sforzi, la dedizione e la professionalità di tutto lo staff”.

In particolare Ravanelli ha puntato il dito sull’assenza della proprietà e sulla carenza di organizzazione della società: “Nel periodo in cui ho allenato qui, ho incontrato il presidente Piric solo una volta. Non ha mai visitato la sede di allenamento e, ovviamente, è per questo motivo che non si rende conto delle difficili condizioni in cui lavoravamo ogni giorno. Il club non ha nemmeno un’organizzazione minima sebbene si tratti di una società professionistica. I giocatori ogni giorno venivano da me lamentandosi sul mancato pagamento degli stipendi. Nessuno di noi, calciatori e staff, ha mai visto un dollaro. Non potevo restare ancora, sono molto deluso“. Va quindi in archivio la parentesi in Ucraina di Ravanelli, destinato a tornare in Italia a differenza di Giuseppe Sannino pronto a sostituirlo sulla panchina dell’Arsenal Kiev.

Fonte: Sky

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