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Inter, Icardi pronto al debutto in Champions

La prima notte di Champions dopo sei lunghissimi anni sta per arrivare in casa Inter. Ci siamo. Mauro Icardi l’aspettava dal 2013, dal giorno del suo arrivo in nerazzurro. O più probabilmente fin da bambino, perché diventare calciatore senza aver sognato almeno per una volta la Champions è impossibile. A 25 anni, nonostante un viso innocente – che nasconde un carattere smaliziato -, ormai Maurito è un uomo, è maturo. È pronto al suo debutto nella massima competizione europea. Quella competizione per cui ha strappato il ticket solamente all’ultima giornata della scorsa Serie A all’Olimpico contro la Lazio in una partita pazza. “Abbiamo fatto tanta fatica per tornare in Champions ma non esiste niente di più bello”, dichiarò Icardi proprio al termine di quei 90′. Ora deve dimostrarlo coi fatti. Visto che dopo ben 110 gol totali in nerazzurro, alla sua quinta stagione all’Inter, finalmente è riuscito ad approdarci. Nonostante la squadra di Spalletti sia capitata in un girone B che definire complicato sarebbe riduttivo: Barcellona, Tottenham, Psv e, appunto, Inter. L’esordio di stasera a San Siro di fronte a 65 mila spettatori vedrà come avversari gli Spurs, che saranno seguiti da ben duemila inglesi. Un match che potrà già dire tanto per le sorti del girone: non certo un dentro o fuori, ma quasi. Perché un errore in un girone infernale come questo può costare carissimo: Spalletti lo sa e si affida al suo numero 9 ancora a digiuno in questa stagione per mettere subito in chiaro le cose col Tottenham. Sperando nella rabbia dell’argentino e nella sua voglia di tornare al gol, di sbloccarsi, di vincere. E soprattutto di iniziare a farsi conoscere anche in Champions.

Illustri predecessori in nerrazzurro

Se guardiamo gli attaccanti che hanno scritto la storia dell’Inter nell’ultimo ventennio e proprio coi nerazzurri hanno debuttato in Champions, troviamo dei predecessori illustri. Uno su tutti: Ronaldo. Il brasiliano infatti, all’epoca ventiduenne, con Psv e Barça aveva giocato altre coppe ma mai la massima competizione europea. Vi mise piede per la prima volta al Bernabeu, in uno stadio in cui qualche anno dopo avrebbe scritto un’altra storia ma con la maglia bianca. Era il 16 settembre del 1998 e l’Inter, che in Champions mancava da nove anni, venne sconfitta in Spagna per 2-0. Il ‘Fenomeno’ si sbloccò solamente alla terza del girone segnando il primo e unico gol nella competizione quell’anno con lo Spartak Mosca, con l’Inter che fu poi eliminata ai quarti dallo Utd. La stessa sorte toccò a Diego Milito, ventuno anni dopo: a secco all’esordio in Champions. L’avversario di turno era sempre spagnolo: il Barcellona. La partita si giocò però a San Siro e la squadra di Mou riuscì a non subire gol ma nemmeno a farne: 0-0 alla prima del girone. Con una ‘piccola’ differenza rispetto a Ronaldo però: alla fine l’argentino la Champions nell’anno del suo esordio la sollevò al cielo. Di anni il ‘Principe’ ne aveva già trenta e il suo palmarès europeo era decisamente scarno, fino a quel momento: appena due presenze in Coppa Uefa col Saragozza. Riuscì a recuperare il tempo perso e, dopo essersi sbloccato con la Dinamo Kiev nel girone, segnò in tutti i match della fase a eliminazione diretta risultando a dir poco decisivo per la vittoria finale della squadra di Mourinho. Più fortunato all’esordio in Champions ma nel complesso della sua storia nerazzurra sicuramente meno decisivo dei due casi sopracitati, fu Adriano. Dopo i tre gol messi a segno nei preliminari contro il Basilea, il 14 settembre contro il Werder Brema a San Siro, con Mancini in panchina, il brasiliano con la 10 sulle spalle mostrò la versione ‘Imperatore’ in tutto e per tutto: due rigori procurati di cui uno segnato (l’altro lo sbagliò Vieri), prima di raddoppiare nel finale e far espellere un avversario. “Adriano re di Milano”: lo striscione che per l’occasione gli dedicarono i supporters nerazzurri. Appena ventiduenne, segnò sette gol in sette gare – dieci in nove contando i preliminari –, salutando poi la Champions ai quarti contro il Milan in quella partita che verrà ricordata per sempre per il petardo lanciato a Dida. 

Icardi contro Kane: capitani a confronto

Una sfida nella sfida. Non può che essere letto così all’interno di Inter-Barcellona il duello tra Mauro Icardi e Harry Kane. Entrambi capitani, entrambi classe ’93, entrambi trascinatori del proprio popolo con 110 reti totali nei propri campionati – Icardi in 193 di A, Kane in 158 di Premier -, dopo aver praticamente regalato la Champions a Inter e Tottenham segnando rispettivamente 29 e 30 gol nello scorso campionato. Entrambi però partiti un po’ col freno a mano tirato in questo avvio di stagione. L’inglese, reduce da un titolo di capocannoniere ai Mondiali con ben 6 gol e un quarto posto in tasca, ha segnato due gol in Premier contro Fulham e Man United ma è a secco da due partite. 9 punti in cinque match di Premier per il Tottenham: un inizio non certo brillantissimo. Però Harry Kane in Champions ha già dimostrato di saperci fare, eccome: dieci gol in nove partite giocate. A differenze di Maurito, che in Champions deve ancora esordire. Sperando di voltare pagina dopo un inizio di campionato davvero sottotono per l’Inter – 4 punti in quattro giornate di A -, in cui non è ancora riuscito a sbloccarsi. Non segna addirittura dalla famosa partita del 22 maggio contro la Lazio. Quale occasione migliore di stasera per tornare a far parlare di sé? Maurito lo sa è vuole tornare a far gol nella partita più importante di questo avvio di stagione. Nella notte di Champions, quella notte che sogna fin dal primo momento in nerazzurro. O meglio, fin da bambino.

Fonte: Sky

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