ROMA – Lenta, senza idee, senza spirito e nemmeno un briciolo di rabbia. La Roma inciampa ancora, chiudendo senza vincere anche la seconda gara interna di questo campionato. E pensare che all’intervallo, con due gol di vantaggio, pareva una pratica già chiusa. E invece il 2-2 finale le va quasi largo lasciandole però ingombranti dubbi sulla propria identità, in vista della sfida di mercoledì col Real, sul campo della squadra che ha vinto le ultime tre Champions. Mentre il Cheivo, dopo aver ringraziato (anche senza dirlo) il tribunale della Federcalcio che le ha tolto solo 3 punti per le presunte plusvalenze fittizie, ora ha trovato in campo anche un punto prezioso.
Bastava solo percorrere la strada che porta allo stadio Olimpico per intuire che il caldo sarebbe stato il vero protagonista di una giornata pienamente estiva, a Roma. Anche per evitare di pagarne le conseguenze, forse, la Roma ha deciso di partire forte, sfiorando il vantaggio già dopo pochi istanti con una testata di Dzeko imbeccato dalla fuga a destra di Under. L’occupazione bellica della metà campo del Chievo ha però prodotto rapidamente effetti quando El Shaarawy s’è catapultato su un cross dalla trequarti di Florenzi: tocco al volo sul secondo palo e vantaggio romanista. Replicato pochi minuti più tardi ma in versione aerea, che ha trovato pronto Sorrentino. Ma il raddoppio pareva conseguenza logica di una partita in una sola direzione e arrivava seguendo lo schema delle altre due azioni: cross di Under, stavolta Dzeko sfruttava una marcatura lenta di Rossettini per girarsi a appoggiare l’inserimento di Cristante, al primo gol romanista.
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