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Ancelotti: “Priorità alla Viola, poi la Champions. Primi tempi, si cambia”

Tranquillo, pacifico, ironico: Carlo Ancelotti sembra quasi non avvertire il clima particolare che c’è in città con il San Paolo che si annuncia deserto e in contestazione. Del resto, la squadra si sta comportando bene al netto del k.o. di Genova che, però, Ancelotti ha analizzato a lungo con e senza i suoi ragazzi: “Il gruppo è al completo. Qualcuno era un po’ stanco ma lo recupereremo per domani, questo discorso vale anche per Milik e Mertens che hanno giocato entrambi 90′ con Polonia e Belgio. Insigne sta bene, non ha giocato la seconda partita con la Nazionale ed è tornato fresco e motivato. Domani riposa… fino alle 18”. Dunque, Ancelotti sparge certezze e dubbi. Farà turnover ma non in maniera estrema: “Penso prima alla Fiorentina e poi farò la formazione per la Stella Rossa, la priorità ora è il campionato e da domani sera sarà la Champions. La Viola in queste due partite ha fatto bene, ha giocatori validi e pericolosi. Li rispettiamo ma vogliamo vincere per ricreare l’autostima che si è un po’ abbassata dopo Genova. Non credo che i ragazzi penseranno alla sfida dello scorso anno. Abbiamo provato alcune cose e sono sicuro che le terremo in pratica”.
OBIETTIVI — Ancelotti sta lavorando sodo per limare i difetti del Napoli: “Non credo che la fase difensiva sia deficitaria, contro squadre di alto livello non abbiamo concesso tanto. Torneremo ad avere solidità molto presto, perdere una partita non è la fine del mondo e certo non si può dire che la nostra condizione non sia brillante. Ho letto critiche feroci, ma io non sono qui per valorizzare la rosa bensì per raggiungere tutti gli obiettivi possibili che adesso ovviamente sono molto lontani. Possiamo arrivarci attraverso lo sfruttamento di tanti elementi dell’organico, avendo molti impegni ci sarà necessariamente tanto turnover”. Ricambi ed attenzione, i due mantra di Carletto: “Le prime tre partite raccontano di altrettanti primi tempi senza la giusta intensità. Comunque, piccoli errori – come quelli di Zielinski ed Hysaj a Marassi – ci stanno costando cari e questo deve far sì che saremo ancor più attenti ai dettagli”. Non lo è la fascia in memoria di Astori: “Mi sembra il minimo che Davide venga ricordato attraverso la fascia di capitano indossata dai suoi ex compagni. Il calcio ha problemi molto più importanti, si è perso troppo tempo a discutere di questa cosa. La Nazionale? Il lavoro di Mancini è difficilissimo,in questo momento non esprimiamo una qualità eccelsa e molti giovani della Nazionale hanno poche esperienza europea”
ANCELOTTISMO — Lui ne ha da vendere, ma sembra che non sia mai stato così felice come a Napoli: “Non voglio esprimere quello che penso adesso perché sono talmente contento che sennò De Laurentiis pensa che mi paga troppo, se ci saranno ventimila spettatori faremo di tutto per farli divertire così che raccontino agli altri di aver visto un bel Napoli. Il Sarrismo? Le squadre di Sarri e di Guardiola hanno sempre avuto una filosofia di gioco ben precisa ed una identità, la mia filosofia di calcio non è legata ad una idea fissa. Non voglio che questa squadra dimentichi quello che ha fatto, soprattutto la compattezza che Sarri gli ha dato, poi magari andremo più in verticale rispetto al passato”.
 Gianluca Monti – Gazzetta.it
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