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Marchisio: “Lascio una famiglia. Tornerò? Vedremo”

Dopo 25 anni di Juventus, Claudio Marchisio si appresta a vivere una nuova avventura in Russia, allo Zenit San Pietroburgo. Una nuova realtà, una nuova esperienza anche di vita: il Principino è in partenza. Un arrivederci a Torino, uno anche alla Juve? “Non lo so – ha detto Marchisio in partenza per San Pietroburgo – vedremo. La Juventus è sempre stata la mia famiglia, ho iniziato nel ‘93 e ho vissuto un sogno. Ho talmente tante emozioni dentro, che non posso dimenticarle. In valigia mi porto esperienza, vittorie, sacrificio. Cose che mi daranno la forza per questa nuova avventura per la quale sono emozionato, insieme alla mia famiglia: ci aspetta una nuova realtà, oggi partiamo per viverla tutti insieme”. L’ex n.8 bianconero ha parlato anche della trattativa che lo ha portato allo Zenit e del peso avuto da Javier Ribalta, ds della squadra russa ma in passato osservatore e capo-scouting della Juventus: “Mi ha convinto sin dall’inizio, è stato importante. Lo Zenit è una società organizzata, ambiziosa: già da quest’anno vuole tornare a vincere il campionato e ritornare in Champions. So che troverò un gruppo affiatato, conosco alcuni giocatori come Paredes, Ivanovic e Driussi: tutti fattori che mi hanno convinto, ho voglia di inserirmi presto e dimostrare la voglia di continuare a giocare. Un’opportunità all’estero come questa la desideravo, prima o poi”.

“Via senza un saluto? Non ho rimpianti, conta ciò che ho dato”

Prima di pensare al futuro, un ultimo sguardo ad un passato che per Marchisio è stato totalizzante. E che ha un solo nome: Juventus: “Ricevere così tanto affetto dai tifosi di Torino, di tutta Italia e non solo, è stato bellissimo. Sono stato fortunato perché sono riuscito ad esaudire il mio sogno giocando, vincendo e facendo tanti record con la Juventus. Chiudere la carriera alla Juve mi sarebbe piaciuto sicuramente, ma ripeto: sono stato fortunato. Ho salutato tutti e a tanti ho detto che la Juve deve continuare per la sua strada: ha una rosa talmente forte che deve pensare solo a vincere e lo farà”. Negli ultimi due anni, Marchisio ha giocato molto poco e a domanda su Allegri ha risposto così: “Ci siamo salutati, era il momento di prendere strade diverse. Non sono stati due anni facili, ma è il rischio del nostro mestiere. Una cosa che mi è dispiaciuta è stata, a volte, passare per infortunato senza esserlo mai stato”. Marchisio lascia Torino e riparte verso una nuova realtà, senza un vero e proprio saluto: “Non mi aspettavo saluti particolari, l’importante è quello che si è dato in campo. Non c’è bisogno di un grande addio con un’ultima partita, non ho rimpianti per questo”.

Fonte: SkySport

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