Kepa: “80 milioni per me? Non sento il peso”
Il portiere più costoso al mondo ha nome e cognome: Kepa Arrizabalaga. Giovanissimo, classe ’94, uno dei tanti “made in Athletic Club de Bilbao” che da anni arricchiscono i campionati europei. Basco di nascita. In estate il grande salto: via al Chelsea per 80 milioni di euro, una cifra record, mai vista prima per un portiere. Pressioni? Nessuna: “Mi concentro su me stesso e penso a giocare. Sono stato pagato così perché il mercato è questo, si sborsano cifre più alte ormai – ha detto ad AS – ormai è diventata una consuetudine del mercato”. Soltanto belle parole per il Chelsea invece, a punteggio pieno dopo 4 giornate e rigenerato dal Sarrismo: “Mi sento molto stimato, sono in una grande squadra che negli ultimi anni ha vinto la Premier, la Champions League e l’Europa League. Ci sono grandi giocatori, è stata una proposta importate e sono contento di essere qui, voglio sfruttare questa chance”. Nessun riferimento a Courtois, “reo” di aver detto che tra Chelsea e Real “non c’è paragone”. In Inghilterra non hanno fatto piacere, soprattutto dopo 4 anni passati tra i Blues: “Qui c’è un altro livello, lo vedo dagli allenamenti. Il Bernabeu è il doppio dello Stamford Bridge. Quando sono tra i pali e mi guardo attorno riesco a vedere solo un muro di persone, mentre a Londra potevi addirittura vedere il cielo o l’albergo dietro la tribuna”.
“Lavoro per diventare titolare nella Spagna”
Kepa o De Gea? Luis Enrique deve scegliere. Prima della Coppa del Mondo, il numero uno dello United sembrava intoccabile, ma adesso le gerarchie potrebbero cambiare: “Questa è una domanda per l’allenatore. Quello che farò è lavorare duro, anche se è chiaro che tutti vogliamo giocare. Luis Enrique deciderà per il meglio dela squadra, io cercherò di fare uno sforzo in più per il bene del gruppo”. Poi sul trasferimento in Premier League: “Ho iniziato con loro la stagione, poi il Chelsea ha mostrato tutto il suo interesse e adesso sono qui. Sono felice, hanno fatto un grande sforzo per acquistarmi e non vedo l’ora di ripagare tutta la loro fiducia sul campo. Conoscevo già Morata e Azpilicueta, grazie a loro è stato più semplice inserirmi”. Cuore Athletic per tutta la vita: “Siamo professionisti e ognuno di noi sceglie la sua strada. Il Bilbao è sempre stato casa mia e sarà il mio club. Sono un tifoso dell’Athletic fin da quando ero bambino, quando sono entrato nella cantera avevo 9 anni e capisco quello che dicono i tifosi, ovvero che i migliori giocatori devono restare. Ma alla fine la decisione è sempre la mia”.
Fonte: Sky