Napoli in cerca di identità
Il Napoli non è ancora uscito dalla stagione Sarri. Ancelotti ha fatto dei tentativi di evoluzione ad esempio nel secondo tempo contro il Milan giocando con il 2-3-1. Sono stati fatti degli esperimenti, che partivano da un postulato, il Napoli da 91 punti di Maurizio Sarri. Contro la Samp non abbiamo visto il Napoli di Sarri e neppure quello di Ancelotti. Quello che mi preoccupa è la manca di regia: a Genova si è vista l’assenza di Jorginho. Diawara è un giocatore di grande sostanza ed equilibrio, ma ieri sera è apparso palese quanto mancasse il lancio lungo, la regia aperta del centrocampista del Chelsea. Poi ci sono le difficoltà della difesa azzurra: in particolare in occasione del secondo gol di Defrel si vede l’impaccio e l’imbarazzo di tutta la difesa del Napoli. E a tutto questo si aggiunge, in questo momento, la mancanza del portiere. Doppia: non solo perché Ospina non è una garanzia come poteva essere Reina, ma anche dal punto di vista della “chiamata” alla difesa, il riferimento che partiva dalla porta e che portava tutto un reparto a muoversi da reparto.
In questo Napoli ci sono dunque ancora un po’ di cose da mettere a posto, ma Ancelotti è troppo bravo ed esperto per non accorgersi dei problemi che sta affrontando la sua squadra. Ad esempio Verdi non attacca come Callejon, Mertens in questo momento è imprescindibile, ci sono diverse cose da sistemare perché il rischio è che la Juventus scappi via. L’ultimo dato legato agli azzurri che deve far riflettere è quello legato alla media complessiva dei gol subiti nell’anno. L’anno scorso ha chiuso con uno 0,76, ossia meno di un gol a partita. Adesso sta viaggiando a due netti a partita: è chiaro che si deve invertire la rotta.
Fonte: SkySport