Piccolo tifoso in lacrime davanti a Messi
Mas que un club è il motto del Barcellona, quattro semplici parole che dicono tutto sulla storia leggendaria della squadra blaugrana. Vittorie e trofei, gol e campioni: insomma, dalle parti del Camp Nou non si annoiano davvero mai. Soprattutto i bambini che, fra un calcio e l’altro, fra il desiderio di imitare le gesta dei propri beniamini e di diventare un giorno come loro, sperano di incontrarli. Per una foto o un autografo, per una semplice stretta di mano o un selfie. Cambiano le modalità nel catturare il momento, ma non le emozioni che si provano.
Il precedente
Quando poi il protagonista si chiama Leo Messi, porta il 10 sulle spalle e in carriera ha segnato la bellezza di 554 gol sempre con la stessa squadra, allora il discorso viene amplificato ulteriormente. Chi è tifoso del Barcellona non può non amare la Pulce. Dagli anziani, ben abituati dai vari Romario, Ronaldinho, Ronaldo e tanti altri, al piccolo tifoso, ancora alle sue prime partite. Un’ulteriore dimostrazione, qualche settimana fa, l’aveva fornita il documentario “Six Dreams”, diffondendo un video ambientato direttamente negli spogliatoi del Villamarin. Nella tana del Betis, pronto ad ospitare coloro che poi a fine anno si sarebbero laureati Campioni. Protagonisti Messi, il messicano Guardado e il figlio di quest’ultimo Maximo. Tre anni, quanto basta per realizzare che davanti ai tuoi occhi c’è una leggenda. Abbastanza per non resistere alla tentazione di farsi prendere in braccio dal fenomeno argentino. Un sorriso mentre ne imita l’esultanza con le braccia rivolte verso il cielo, una foto come ricordo indelebile . Poi di nuovo fra le braccia di papà, che di lì a poco sarebbe dovuto scendere in campo proprio contro il Barcellona.
La storia
E’ capitato di nuovo. Protagonista sempre un bambino e il solito Messi, molto altruista nel soffermarsi con i suoi tifosi per autografi e quanto altro. Ai piedi della Pulce non c’è più Maximo, ma un ragazzo pur sempre in giovanissima età, che si fa spazio fra le tante persone in attesa riuscendo a raggiungere la prima fila davanti alle transenne. Le emozioni, in questo caso, sono ancora più forti. Il sorriso lascia il posto a lacrime di gioia. Immagini da pelle d’oca, che fanno capire quanto basti poco per suscitare ad un ragazzino qualcosa di incontenibile. Prima un autografo sulla maglietta portata proprio per l’occasione. Poi una carezza affettuosa di Messi, che vale molto di più di una semplice mano fra i capelli. Infine una foto, perché il ragazzo in questione di allontanarsi dal suo idolo non ne vuole proprio sapere. Minuti di passione, con le lacrime che non cessano di rigargli il volto. Nemmeno quando il papà lo abbraccia, stringendolo forte a sé. Chissà, probabilmente a lui sarà capitato la stessa cosa con Cruijff o Maradona. Questione di generazioni che cambiano, di campioni che segnano epoche. Come Messi, appunto, ma la storia è destinata a ripetersi.
Fonte: SkySport