Hamsik: “Napoli casa mia. Sarri? Un ‘malato'”
Mai come la scorsa estate il suo addio al Napoli è stato vicino: le sirene dalla Cina, la voglia di provare una nuova esperienza lontano dall’Italia, il desiderio di nuovi stimoli. Poi tutto è cambiato e Marek Hamsik ha deciso di proseguire la sua ormai lunghissima avventura in maglia azzurra. “Ormai Napoli è casa mia e sono orgoglioso di stare qua. È una città in cui vivo bene e in cui non mi sento straniero. Napoli è migliore di tanti stereotipi e tanti pregiudizi. È una città splendida e i napoletani sono calore umano e intelligenza, senso dell’umorismo e generosità. Spero di portare ancora avanti la mia carriera nel Napoli. Vediamo cosa sarà, ma spero in me stesso. E poi sono legato a Castel Volturno, dove vivo. Pensi che mi conferiranno la cittadinanza onoraria. E io sono molto grato è orgoglioso di questo”, nelle parole pronunciate da Marek Hamsik nell’intervista esclusiva rilasciata a Walter Veltroni per il Corriere dello Sport c’è tutto l’amore dello slovacco per Napoli e la sua gente. “I napoletani sono caldi, competenti , vivono il calcio come un gioco, ma un gioco importante. La passione per il calcio è incredibile. Per un calciatore è l’ambiente ideale. Aggiunga il mare meraviglioso e il mangiare sopraffino ed è spiegato facilmente perché chi arriva a Napoli difficilmente ha poi piacere ad andarsene”, ha proseguito il capitano azzurro.
“Ancelotti persona stupenda. Sarri? Un ‘malato’ di campo”
“Dove può arrivare il Napoli in questa stagione? E’ ancora presto, siamo all’inizio del campionato. Però la squadra non è cambiata moltissimo. Ogni giocatore, nel nostro sistema, è fondamentale. Come lo è il mister. Che apporta le sue nuove idee, con equilibrio e saggezza, su un modo di giocare collaudato nel tempo. Per il resto la squadra è sempre la stessa. Può fare molto bene. In campionato e in Europa”, ha ammesso Hamsik. Già, Ancelotti: “Siamo tutti soddisfatti di lui. Il mister ci ha fatto capire, in poche settimane, di essere una persona stupenda, aperta. Ci dà tanti consigli, è molto simpatico e sta lavorando molto bene. Non per caso ha vinto dovunque è stato, in Europa. Le differenze con Sarri? Lui – prosegue Hamsik – era un uomo del campo, viveva ventiquattro ore su ventiquattro in campo. Era davvero malato, veramente, non trascurava niente, neanche i minimi particolari. Mister Sarri è stato l’allenatore che mi migliorato di più, mi ha fatto evolvere tecnicamente e tatticamente”, ha aggiunto lo slovacco.
“Alla Juve il gol più bello. Reina? Grande cervello, grande persona”
Album dei ricordi pronto per essere sfogliato, Hamsik svela il gol realizzato che ricorda con maggiore piacere: “La rete più bella? Quando abbiamo vinto la Coppa Italia contro la Juventus, nel 2012. Una gioia incredibile. E poi quello con il Milan quando attraversai il campo con la palla al piede e poi segnai. Il calciatore più intelligente con cui ho giocato? Non ho alcun dubbio: Pepe Reina. Grande cervello, grande persona. Un leader“, ha concluso il capitano del Napoli.
Fonte: SkySport