Déjà vu Psg, Mbappé segna come Dinho 15 anni dopo
Coincidenze, segni del destino o messaggi da predestinato. Esistono varie definizioni per descrivere due eventi distinti ma che sembrano creati dalla stessa mano. Paragoni così forti che danno l’impressione di voler sottintendere qualcosa di più profondo. Lo stesso incantesimo riprodotto a 15 anni di distanza. Se poi l’investitura arriva da colui che ha prodotto per primo questa magia, diventa ancora più facile credere che a ripetere lo stesso trucco non possa che essere un suo discendente. Non a livello sanguigno, ma dal punto di vista tecnico. Uno dei pochi in grado di far rivivere le stesse emozioni che riusciva a trasmettere Ronaldinho. E il suo erede in questo caso è Kylian Mbappé, un talento che, nonostante non abbia ancora compiuto 20 anni, la sua parte di gloria e immortalità calcistica se l’è già guadagnata, trascinando la sua Nazionale alla vittoria dell’ultimo Mondiale. Questa volta l’esterno transalpino i capolavori li ha compiuti con la maglia del club, il Psg, entrando nella ripresa del match in casa del Guingamp e regalando la vittoria ai suoi grazie a una splendida doppietta nei minuti finali. Ma a destare curiosità e una certa vena nostalgica è stata la seconda rete dell’ex Monaco, quella che ha chiuso i giochi e fissato il punteggio sul 3-1 allo scoccare del 90′: controllo a seguire con l’interno destro, finta e scatto per bruciare in velocità il difensore prima di superare il portiere Johnsson con un dolce tocco sotto.
Un gol bello, valorizzato dalla forza dei ricordi. E per spiegarlo basta riavvolgere il nastro al 2003 e rivedere la sfida al Stade de Roudourou tra i padroni di casa del Guingamp e i parigini. In campo nella squadra della capitale francese gioca Ronaldinho ed è proprio il brasiliano, ai tempi campione del mondo in carica con la Seleçao, a sbloccare il risultato dopo 20 minuti. Il Gaucho riceve palla nella stessa porzione di campo, con un tocco morbido elude la scivolata del primo difensore, salta con un doppio passo il secondo e poi mette la sfera alle spalle del portiere con un piccolo pallonetto. Due azioni praticamente identiche per avversario, zona di gioco e tipo di esecuzione della rete che, nel caso dell’ex Pallone d’oro, viene vanificata dalla rimonta subita nella ripresa che vale la sconfitta al Psg. Mbappé ha invece apparecchiato la vittoria dei suoi nel segno di uno dei suoi idoli, ma ha ancora strada da fare per arrivare ai livelli del giocatore verdeoro. Il destino, comunque, pare dar lui solo segnali favorevoli, il modo migliore per sognare di emularlo fino in fondo, con una Champions e un Pallone d’oro.
Fonte: Sky