EDITORIALE – Un mercato di speranza ma di poca sostanza.
Dov’eravamo rimasti? Ah si, 91 punti in campionato (record storico per il Napoli) con annessa conquista dello Juventus Stadium e fiato sul collo dei bianconeri fino alla fine (al netto del VAR), il tutto contornato da un gioco spumeggiante invidiato da tutt’Europa ed oltre. Beh, per chiunque avesse velleità di vittoria è un’ottima base da cui ripartire, dando continuità e solidità (puntellando) ad un progetto tecnico tattico che, anche senza “tituli”, ha dato lustro ai colori azzurri. Ma quella “pazza” idea che la continuità potesse farla da padrona dura il tempo di un amen, infatti il patron azzurro ci mette appena due giorni a distruggere un progetto con un vero colpo di teatro, che ha nome, cognome e curriculum : Carlo Ancelotti. Un vero colpo ad effetto, non c’è che dire, anche se a molti è sembrato più un violento colpo di spugna su un nome fin troppo ingombrante. Prenderne atto e ripartire, è ciò che bisogna fare in questi casi, e il nome di Ancelotti autorizza i nostalgici Sarriani a consolarsi con i probabili top player che arriveranno qui a Napoli grazie alle telefonate che il buon Carlo farà a tambur battente. I nomi che circolano sono da far girare la testa, infatti si parla di Benzemà, Vidal e perfino del Matador Cavani. Ma, mentre la Juve compra Cr7 e l’Inter mette i cingoli alla squadra acquistando Nainggolan i tifosi del Napoli accolgono i vari Verdi (trattativa simil parto iniziata già a gennaio), Meret e Fabian Ruiz, che in molti hanno “conosciuto” tramite youtube. Il tempo passa, gli avvistamenti e le visite mediche prenotate per il matador impazzano, ma i “vero o falso” del presidentissimo Azzurro, impegnato ad autografare le magliette acquistate dai tifosi azzurri (rigorosamente quelle di quest’anno, sia ben chiaro), la fanno da padrone, spegnendo sempre sul nascere ogni voce su un possibile acquisto top. “Serve un attaccante”, è questa più o meno l’invocazione che arriva dai tifosi e dalla stampa (almeno da una parte di essa), e fra i tanti nomi che si paventano salta fuori quello di Belotti, il gallo. Ma probabilmente su questo punto c’è stata un pò di incomprensione, perchè De Laurentiis prende si un galletto, ma probabilmente quello sbagliato (parliamo sempre dell’attacco azzurro), infatti acquisisce dal fallimento il Bari calcio, scatenando la “rabbia” dei supportes azzurri, che però con un misto di incredulità e fiducia attendono comunque un cenno del patron azzurro. E De Laurentiis non si fa attendere, infatti in un battito d’ali cede Inglese (l’unica vera punta di scorta in organico) al Parma, non acquistando scientemente nessuno (“siamo al completo in attacco” dirà poi AdL) e mettendo di fatto quella ciliegina sulla torta che in tanti chiedevano ma che nessuno immaginasse così amara. Ed ora la parola passa ad Ancelotti (che ha avallato il mercato azzurro) ed alla squadra, che avranno l’onere di cancellare dagli occhi e dal cuore “la grande bellezza” vista fino allo scorso anno, magari con qualche trofeo importante, ma dopo ciò che il mercato ha consegnato alle squadre top del nostro campionato, probabilmente insieme al tifo bisognerà unire anche qualche preghiera, nella speranza che “San Carlo” sia miracoloso come “San Maurizio”. Buon campionato a tutti.