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Caso Ozil, niente razzismo per Grindel

La ricostruzione

A coinvolgere nella polemica Grindel ci ha pensato proprio Mesut Ozil che, nel momento di annunciare il proprio addio alla Nazionale tedesca, ha sparato a zero contro il presidente della Dfb: “Agli occhi di Rheinard Grindel, il presidente della nostra federazione, io sono tedesco quando la Mannschaft, la nostra nazionale, vince. Ma sono un immigrato quando perdiamo” le parole di Ozil, che ha giocato l’ultima partita con la Germania ai Mondiali di Russia 2018, conclusi per la Mannschaft con l’eliminazione nella fase a gironi.

Le accuse di Hoeness

Chi non ha preso bene la decisione di Özil è stato Uli Hoeness, presidente del Bayern Monaco, che ha aspramente criticato il giocatore sulle pagine della Bild: “Sono contento che il fantasma se ne sia andato – ha detto parlando del talento dell’Arsenal – Ha passato anni giocando da schifo. L’ultima partita da grande giocatore in nazionale l’ha fatta prima del 2014, vuole nascondere il suo rendimento pietoso dietro quello che si è scatenato dopo la foto con Erdogan”. E ancora: “Ogni volta che abbiamo giocato contro l’Arsenal cercavamo lui, sapevamo che era il punto debole della squadra. Brilla solo quando gioca contro San Marino… Ha 35 milioni di ‘followers’ che nel mondo reale non esistono: pensano che sia straordinario solo perchè gioca un passaggio filtrante”.

Fonte: Sky

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